Ad… orecchio e croce Wayne Austin non dev’essere più un ragazzino di primo pelo, ma per noi questo non rappresenta certo un problema, anzi…
Da quel di Lodi, California (cittadina resa famosa dall’omonima canzone dei Creedence Clearwater Revival) ci arriva questa nuova onesta proposta di sana cowboy music, The Singing Cowboys, cantata e suonata secondo la tradizione perpetuata dai Sons of the Pioneers prima ed ora dai Sons of the San Joaquin, entrambi (i gruppi) maestri nelle armonie vocali a più parti.
Delle dodici tracce di The Singing Cowboys conosciamo certamente i pezzi più noti: Texas Plains (di Stuart Hamblen), Carry Me Back To The Lone Prairie, nota anche con il titolo di Bury Me Not On The Lone Prairie (di Carson Robison), Mexicali Rose ed i pezzi tradizionali I Ride An Old Paint, Jesse James e Strawberry Roan.
Altrettanto interessanti risultano però essere i pezzi originali di Wayne Austin, la ballata cadenzata Sierra Timber Wind, ariosa ed immediata, cantata secondo i canoni più tradizionali e corredata di ricercate partiture vocali (Douglas Austin e Danny Michaels) è certo all’altezza dei classici più famosi del genere, Cool Water e Tumbling Tumbleweeds tanto per fare due titoli.
Più disimpegnata, anche per l’uso di un simpatico fiddle, risulta By The Old San Joaquin, ballata cadenzata sul passo lento del fedele roano.
Medesimo discorso per la conclusiva Lonesome Range, mesta riflessione di quello che potrebbe essere l’ultimo dei cowboys dei vecchi tempi di fronte alla prateria ed ai pascoli che lo hanno visto cavalcare al fianco di tanti compagni che oramai non ci sono più.
Anche se i nomi dei pochi amici che aiutano Wayne Austin in questo progetto mi sono sconosciuti (ahimè), Tim O’Connor al fiddle, Bill Ferrero alla chitarra e Rod Linn al basso danno un contributo all’altezza delle aspettative.
(Cowboy Music)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 61, 2002