West Of Eden - Look To The West cover album

La carriera discografica della band svedese si arricchisce di un nuovo capitolo intitolato Look To The West, a conferma di una sicurezza e bravura che li pone tra gli alfieri dei suoni di matrice folk anglosassone al di fuori delle isole britanniche.
Dietro alle due voci di Jenny e Martin Schaub si muove una formazione estremamente affiatata che vede il nuovo arrivato Henning Sernhede (alle chitarre acustiche ed elettriche e al mandolino) inserirsi perfettamente con il fiddle e la viola di Lars Broman, le percussioni di Ola Karlevo e i bassi (acustico ed elettrico) di Martin Holmlund. Se Jenny Schaub ha la cristallina bellezza e le modulazioni vocali di una Mary Black, Martin ricorda moltissimo Mike Scott dei Waterboys, portando i West Of Eden a ricordare sia la cantante che la band irlandese per approccio e sensibilità.

Le iniziali Going To Hull e la movimentata Rainy Town possono tranquillamente rappresentare queste vicinanze stilistiche, risultando però sufficientemente personali da evitare accuse di ‘plagio’ o di sembrare semplici cloni. Le basi principalmente acustiche degli arrangiamenti sono arricchite da una notevole serie di ospiti, dagli strumenti a corda (nelle mani dell’ex membro dei WOE Par Ojerot) a quelli a fiato presenti in alcuni brani, mantenendo sempre un suono essenziale, mai sovraprodotto. Wilson Line ricorda fortemente ancora i Waterboys di Fisherman’s Friend ed è una delle canzoni più intriganti di questo Look To The West, così come si pongono in primo piano Sweet Old Country, ballata suadente e commovente, il poetico e bucolico medley Paddy Fahey’s/Sweel limpidamente irish, il sentito duetto Jenny/Martin Schaub nella canzone che da il titolo al disco, The Ticketless Man, altra interpretazione perfetta di Jenny Schaub e la tormentata The Final Cut posta a concludere un album dai contenuti poetici e suggestivi.

West Of Music WOMCD9 (Folk, Irish Folk, 2016)

Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2016

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