I Wildwood Valley Boys nascono alla fine degli anni ‘90 come continuazione di un altro gruppo, i Boys From Indiana. Difatti il leader dei Wildwood, il cantante e chitarrista Tony Holt, è, in varie forme, figlio e nipote di alcuni componenti di questa band nota negli anni ‘70.
Dopo aver trascorso alcuni anni nel gruppo di padre e zii, il giovane Holt fonda una nuova band che porta avanti il discorso interrotto. Questo Back Country Road è il loro terzo disco sempre per la Rebel.
Il genere che propongono è bluegrass tradizionalissimo, molto semplice e lineare nonché abbastanza sincero, dal sapore dei bei tempi andati. La strumentazione è molto standard, ed in aggiunta al già citato Tony Holt, attualmente fanno parte della band Wes Vanderpool al banjo, Davis Long al mandolino e Kevin Kehrberg al basso, oltre a Gene Campbell e Greg Moore ospiti rispettivamente a dobro e fiddle.
Tra i pezzi si segnala un originale, la lenta e romantica She Knew, a mio avviso il più bello del disco, ed è forse nei pezzi lenti piuttosto che negli up-tempo che l’ascolto è più piacevole, come dimostra anche il penultimo brano Shackles And Chains.
Non dimentichiamo comunque la nota Mom And Dad’s Waltz di Lefty Frizzell, ben fatta e partecipata.
Viene però da fare una considerazione: sono moltissimi i gruppi poco conosciuti ma veramente bravi che sono costretti ad incidere per piccole label oppure ad autoprodursi, e ci sono anche dei gruppi così-così che invece trovano spazio nelle relativamente grandi etichette tipo la Rebel.
Per i Wildwood Valley Boys è proprio questo secondo caso: sono bravi, quanto basta nelle voci ed un po’ meno strumentalmente, ma non molto di più che la sufficienza. L’ascolto è comunque sempre abbastanza gradevole: c’è posto anche per loro.
Rebel 1781 (Bluegrass Tradizionale, 2002)
Claudio Pella, fonte Country Store n. 71, 2004
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