William Lee Ellis - Conqueroo cover album

Mi ci è voluto un po’ per ricordare che questo musicista da qualche parte, in qualche modo, dovevo averlo già ascoltato. Il motivo della scarsa brillantezza di riflessi risiede nel fatto che il contesto era davvero parecchio diverso rispetto a quello in cui lo riascolto oggi. Correva l’anno 1987, il disco era stato etichettato dalla Flying Fish e registrato da tal Tony Ellis, uno dei tanti bravi banjoisti passati nelle fila dei Blue Grass Boys di Bill Monroe. Un album dalle forti tinte old time, un piccolo gioiello di American folk music all’interno del quale appariva il nome del figlio in qualità di chitarrista.
Voi che seguite con più fedele attenzione il country blues rispetto al sottoscritto, che è andato poco oltre l’acquisto dei ‘fondamentali’ del genere, invece lo conoscete già… Giusto? Non posso pensare il contrario vista la quantità d’inchiostro che gli hanno dedicato le più autorevoli riviste di settore per elogiare i suoi tre dischi precedenti.

Passata l’adolescenza ascoltando e suonando bluegrass e old time, ai concerti, ai festival, a casa sua e anche in quella di Tommy Jarrell, dove papà amava andare ogni tanto in pellegrinaggio, William Lee comincia a prendersi sul serio e s’iscrive al Conservatorio, che conclude con successo. Al College l’amico musicologo Andy Cohen lo introduce alla chitarra del Reverendo Gary Davis, e William Lee, che già si divertiva col finger-picking, prosegue avvicinandosi ai buoni Blind Blake, Blind Willie Johnson, Willie McTell e Lonnie Johnson.
Sono passati tanti anni da allora e la proposta musicale di William Lee Ellis è oggi diventata quanto di più originale si possa chiedere ad un artista country blues. Per il modo in cui maneggia la chitarra, per come canta, per il tipo di canzoni che scrive, e soprattutto per come le arrangia. Se pensavate, come me, di aver già ascoltato abbastanza questo genere, stupitevi per i pezzi gospel a-cappella, per il blues molto country e appalacchiano, e per il country nero come la notte di Conqueroo. Un disco che, da un po’ di tempo, vado consigliando a tutti, parenti e vicinato compreso.

Taxim TX1057-2TA (Country Blues, 2004)

Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 73, 2004

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