Nato a Chapel Hill, North Carolina, Wyatt Easterling ha debuttato discograficamente nel 1981 con un disco intitolato Both Sides On The Shore e subito dopo si è trasferito a Nashville con la speranza di trovare un ambiente adatto dove proporre la propria visione musicale, tra country music e quell’adult contemporary molto amato negli Stati Uniti.
Pochi anni dopo Wyatt ha cominciato a sfornare brani che hanno avuto la fortuna di essere stati apprezzati dagli addetti ai lavori, cosa notevole visto la agguerrita concorrenza in fatto di autori a Music City. Cantanti come Neal McCoy, Dierks Bentley, Joe Diffie, Sons Of The Desert e altri hanno nel corso degli anni inciso sue composizioni facendolo diventare un nome noto tra i songwriter country ma solo nel 2009 Wyatt Easterling ha avuto l’occasione di bissare il suo esordio con Where This River Goes e ora, a distanza di quasi cinque anni, l’uscita di Goodbye Hello fissa definitivamente i suoni sviluppati in una carriera lunga ed onorata.
Uno dei primi nomi che mi vengono in mente ascoltando le canzoni di questo album è James Taylor, con cui vengono condivisi calore, passione e dolcezza in un mix di country e pop misurato e profondo. Why Did It Take So Long? è la giusta introduzione ad un lavoro che ha come punti di forza That’s What I Said che sembra uscita da un disco di Mr. Taylor di fine anni settanta, If I Tree Falls, uno dei momenti in cui la steel guitar di Dan Dugmore accarezza con sapienza e classe, Teach Me How To Say Goodbye dagli squisiti intrecci acustici, Help Me Find My Way capolavoro di gusto e misura e Somebody Prayed, certamente la più country del disco. Goodbye Hello ha il merito di intrattenere e coinvolgere l’ascoltatore grazie a grande mestiere e bontà compositiva, senza strafare e senza risultare tedioso.
Phoenix Rising PR-0001 (Country Pop, Singer Songwriter, 2014)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2014
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