Registrato nella primavera del 1991 dal vivo al ‘The Ark’ di Ann Arbor, Michigan, questo lungo (60 minuti) CD ci fa scoprire il duetto Gillette-Mangsen. Non è stata una grande scoperta. Il disco ha il pregio di essere abbastanza piacevole, molto delicato e intimista, eseguito con uno stile di canto e strumentale da folk-revival anni 60.
I brani sono in gran parte originali, composizioni di Steve Gillette aiutato quà e là da coautori (Rex Benson, Tom Campbell, Charles John Quarto) e brani di altri autori (Greg Brown, James Stephens, Elisabeth Cotten, ‘Utah’ Phillips, Mark Graham); completano il disco alcuni tradizionali.
La carenza sta nella mancanza di novità e non può certo bastare l’adattamento spagnoleggiante di Gillette di un testo di Garcia Lorca a nobilitare il tutto.
Strumentalmente i brani sono sostenuti dalla sicura chitarra di Gillette, mentre Cindy Mangsen si limita a sporadici interventi con un banjo pizzicato in modo molto soft, un po’ di chitarra e la English Concertina in un brano.
Le voci, come dicevo, sono molto anni 60, pulite, chiare, ben miscelate , ma non comunicano grosse emozioni.
Un disco che scivola via senza intoppi ma senza lasciare particolari segni del suo passaggio.
The River/Going Away/ Grapes On The Wine/ Their Brains Were Small And They Died/ Glass Houses/ Snake Sugaree/ Darcy Farrow/ When I Was In My prime/ Corinna/ Annachie Gordon/ The Old Trail/ Heartland/ La Guitarra/ Off To Find A Treasure-Keep Your Hopes Up High/ The Frozen Logger/ Crying Don’t Even Come Close/ Jay Gould’s Daughter/ Ring Around The Moon/ Bed Of Roses
Brambus 199231-2 (Folk, 1992)
Mariano De Simone, fonte Country Store n. 16, 1992