Le note di copertina ne parlano bene, quindi mi sono messo ad ascoltare con insolito impegno e inusitata apertura mentale prima di sparare sentenze nel mio solito modo da marine a Okinawa. Non crediate perciò che sia prevenuto se vi dico che ascoltando questo Next Train Headed South troverete un gruppo dal solido ritmo tipico delle band navigate, turbato però da un banjo che delle ‘tre T’ ne ha abolite almeno due: timing saltuario e un ‘tone’ che non rende merito al pubblicizzato banjo Rich & Taylor. Qualcuno potrebbe dire “E passi”, se è fra coloro che badano poco alla tecnica e molto di più all’entusiasmo, e visto che la scelta dei pezzi in fondo non è male (c’è anche quella Carolyn The Teenage Queen che fa così meglio la Lonesome River Band): avremmo fatto a meno, però, dell’ennesima imitazione di J.D. Crowe & The New South su Leaves That Are Green e God’s Own Singer.
Ma passi, anche perché la buona volontà è espressa dal folto numero di originali qui registrati e da una produzione discretamente accurata. Non passa però molto, per me, il tentativo di avere il suono dei Virginia Squires senza averne nemmeno il 10% della tecnica, come è fin troppo evidente dalla cover di The Sky Is Weeping, e a questo punto ci si accorge anche dell’ovvia differenza di levatura esistente fra cover e originali, se sugli originali i membri della band non hanno nessuno da imitare!
Per cui il mio giudizio finale è negativo. Intendiamoci, vorrei che in Italia fossero molte le band di questo livello (tanto per dire una banalità poco originale), ma per la Copper Creek, e al prezzo odierno dei CD, penso si possa trovare di meglio. Avanti il prossimo!…
Copper Creek CCCD-0140 (Bluegrass Tradizionale, 1996)
Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 32, 1996