Con molto ritardo, e solo grazie alla cortesia di un amico, sono riuscito ad avere tra le mani questo disco di Todd Phillips. Ma se è vero che, nonostante la data di produzione sia il 1984, i luminari della rivista Frets lo hanno nominato lo scorso ottobre ‘disco dell’anno’ (forse, c’è qualcosa che non va con le date …) ho ritenuto opportuno parlarne anche qui, dalle più modeste colonne del nostro giornale. Già, perché era un peccato lasciarsi sfuggire, ritardo a parte, l’occasione di recensire un disco estremamente ben fatto, fresco e dinamico di new acoustic music, che definiremmo oggi, ‘prima maniera’.
Le incisioni, a ben guardare, risalgono ad almeno tre/quattro anni prima del 1984, nell’epoca di maggior splendore del regno di David Grisman. ‘The Dawg’ è, abbastanza chiaramente, l’ispiratore principale, il punto di riferimento artistico di Released anche se il suo nome non compare mai se non tra i ‘thanks to’ delle note di copertina. Ma la struttura delle composizioni, le influenze armoniche, i ritmi e soprattutto il suono dell’album fanno tornare alla mente le migliori cose grismaniane.
Non è un caso che Todd Phillips sia stato uno dei primi sudditi di ‘Re David’, facendo egli parte di quello che potremmo chiamare The Originai David Grisman Quintet. E forse quello che, nonostante sia stato presto sostituito prima da Mike Marshall al mandolino e poi da Rob Wasserman al contrabbasso, gli sia rimasto più fedele, almeno come concezione musicale. Questo, quanto meno, è quello che traspare dal citato album, l’unico in cui il simpatico Todd abbia potuto esprimere liberamente le proprie libidini musicali, dato che egli è soprattutto conosciuto come sideman di lusso.
Il fatto che Phillips per questa produzione sia ricorso all’aiuto di due ex-sudditi ‘ribelli’ come il superbo Tony Rice (chitarra) e il sempre puntuale Darol Anger (octave violin) la dice anche lunga su ciò che il buon Todd si proponeva almeno dal punto di vista del ‘sound’. Oltre a Tony e Darol, si apprezzano i virtuosismi di Jerry ‘Flux’ Douglas (impareggiabile mago del dobro) e la classe di John Reischman (leader dei divertenti Good Ol’ Persons che qualche lettore ha potuto ammirare in un recente concerto milanese).
Todd Phillips stupisce nuovamente, dal punto di vista tecnico, per la facilità con cui passa dal contrabbasso (suo strumento primo) al mandolino, che suona con grande perizia, gusto e tocco strabilianti soprattutto considerando la abnorme differenza (almeno nelle dimensioni) tra i due strumenti. Piacevoli sono anche le composizioni di Todd (ben 4 su 9) e gli arrangiamenti di brani tipicamente jazz (come Nardis di Miles Davis e Miles’ Mode di John Coltrane). In tutte le tracce c’è omogeneità di suono ed approccio, che ravviva il modello grismaniano di fusion acustica tra bluegrass, jazz, rock e classica. L’accostamento a Grisman, badate bene, suona come nota di elogio soprattutto alla luce delle tante produzioni passate (anche firmate da nomi ben più affermati di Todd, come Rice stesso o Sam Bush) che, nel tentativo di allargare il solco tracciato da ‘Dawg’, scadevano nello squallore della imitazione incolore.
Al contrario Released, ripresenta il suono della ‘rivoluzione acustica’ della fine degli anni ‘70 con il gusto musicale di un personaggio ancora oggi saldamente sulla breccia.
Consigliato a tutti, senza mezzi termini.
Varrick 011 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Progressivo, 1984)
Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 23, 1987