Per introdurre Gipsy Boy, bisogna dire che Billy Joe Shaver è un texano di razza, certamente uno dei personaggi di punta di quella particolare corrente della musica texana meglio conosciuta come honky-tonk music. Questo tipo di sound, che ad un primo ascolto può sembrare troppo semplice e scarno, va analizzato più attentamente; innanzitutto grande importanza acquistano i testi delle songs e di conseguenza la voce di chi le interpreta; in secondo luogo è la musica che si adegua ai testi, risultando semplice, raffinata e perfetta, con toni caldi e profondi, con voce, armonica e steel guitar in primo piano.
In Gipsy Boy il brano di apertura Billy B. Damned è un chiaro saggio di ciò che ho detto, notevole David Briggs alle tastiere, Randy Scruggs alla chitarra e Ben Keith alla pedal steel. Stupendo è Honky-tonk Heroes, un brano con rimembranze blues, col dobro di Keith ed il violino di Scaggs in evidenza. Ottima anche l’m Goin Crazy In 3/4 Time, pregnante di musicalità, con Willie Nelson alla chitarra ed Emmylou Harris come seconda voce. Notevole l’acustica Gipsy Boy, scritta dal fantomatico Bob Carpenter, una triste ballata che vede la cupa voce di Billy Joe Shaver in netto risalto sullo splendido accompagnamento fuoriuscito dall’intesa tra banjo, mandolino pedal steel ed acoustic guitar. Altri brani degni di nota sono Chicken On The Ground, Slow Rollin’ Low ed You Asked Me Too. Un album da ascoltare più volte per poterlo comprendere in tutta la sua bellezza.
Capricorn CPN-0192 (Honky Tonk, 1978)
Fabio Nosotti, fonte Mucchio Selvaggio n. 7, 1978