L’immenso Canada ci ha sempre regalato un gran numero di ottimi singer-songwriters minori. Non sempre gli artisti canadesi sono seguiti con lo stesso interesse con cui si guarda a quelli statunitensi. Osservando con più attenzione questo paese ci si può accorgere delle potenzialità che esso ha nel partorire interpreti dalle qualità ottime.
Qui parliamo specificatamente di una cantautrice canadese nuova. Ha una voce accattivante e sonorità che spaziano tra il rock vecchio stampo e il folk. Si chiama Dhyan Roberts e proviene dalla scuderia dell’attiva Arpeggio Records, label che ci ha regalato uno tra i CD migliori del 1992: Could It Be My Road? di Wyckam Porteus. Proprio da questo autore oscuro di stupende ballate folk-rock viene prodotto Angel On The Shoreline. Se a tratti il suono della Dhyan può apparire un po’ troppo sdolcinato e commercialmente appetibile per altri confini, la grinta che sprigiona in brani come quello che apre il CD e titola l’album, o, nella cruda Candle Of Love, portano il valore complessivo del lavoro ad un risultato più che soddisfacente.
In alcuni tratti stupiscono gli ottimi assoli elettrici del chitarrista Dan Smith. In Angel On The Shoreline troviamo un altro nome importante: James Keelaghan, singer-songwriter per il momento sconosciuto in Italia (2 CD all’attivo). Per capire a fondo la personalità della Roberts bisogna necessariamente soffermarsi su songs acustiche come One By One e Undeniable Heat che appaiono tra le più riuscite dell’intero lavoro. Con una voce malleabile, vellutata ed a volte solida ed inflessibile si arrampica su tessuti musicali rock e scopre con l’uso del violino, della cornamusa e dell’accordian nuove sonorità legate ai tempi passati. Se qualche difetto si nota è a livello tecnico, delle qualità musicali della Roberts, che firma tutte le sue songs, si può dare un giudizio positivo.
Arpeggio DJ 1703 (Singer Songwriter, 1993)
Claudio Cacchi, fonte Out Of Time n. 2, 1994