È probabile che il tour assieme agli U2 abbia ispirato alla MCA l’idea di assemblare un ‘very best’ di B.B. King per sfruttare il momento di notorietà del chitarrista presso un pubblico che forse non lo conosce o lo conosce poco; parlo naturalmente di un pubblico che non si è mai interessato di blues, ché il nome di B.B. King non avrebbe certo bisogno di presentazioni.
Ma proprio perché è da supporre che l’operazione discografica miri a far conoscere il chitarrista di colore ad un pubblico giovane, avremmo gradito delle note di copertina dettagliate, una cura maggiore per tutta quella parte ‘storica’ che brani come Sweet Little Angel, Everyday I Have The Blues o Rock Me Baby raccontano ormai da tanti anni.
Nelle poche righe scritte dallo stesso B.B. King, o almeno da lui firmate, si ringraziano invece gli U2 per avergli permesso di suonare con loro e poi segue un lungo elenco di persone che vengono ringraziate, non si sa per quale motivo.
Questo Ain’t Nobody Home! in soli dodici brani dovrebbe raccogliere un lavoro svolto in più di quarant’anni, e questo ci sembra un po’ presuntuoso, ma il risultato comunque è buono, rappresenta una piccola ma interessante introduzione al blues di B.B. King, è un’operazione essenziale per un chitarrista essenziale.
Everyday I Have The Blues e Sweet Little Angel arrivano da uno dei più significativi album registrati da B.B. King, Live At The Regal; degli altri dieci brani non si sa nulla salvo che sono ormai dei classici. Peccato, una buona occasione per presentare bene e meglio un grande chitarrista è stata sciupata per la mancanza forse di decisione e convinzione. Rimane comunque una quantità di solchi da far leggere alla puntina e quindi buon ascolto: la musica è buona, buonissima.
MCA 256 990-1 (Blues, 1989)
Giuseppe Barbieri, fonte Chitarre n. 48, 1990