Pubblicato a poche settimane di distanza dal bel disco di Walter Tragert, questa ulteriore uscita della Club De Musique rivela in maniera netta il nuovo corso dell’etichetta italiana, che ha i propri cinque sensi concentrati su Austin, Texas. Qui infatti vivono ed agiscono sia Tragert che Billy Eli, ma anche Kevin Carrol che ha un disco stratosferico in uscita sempre su Club De Musique.
Billy Eli, dunque…. chi è mai costui? Semplice, è una fresca ventata d’aria pura che profuma di Steve Earle primo periodo tanto quanto un Tom Ovans disperde essenze dyianiane. Accompagnato dai Lost In America (Jordan Egler, chitarra solo elettrica; Phil Achee, batteria e ben quattro differenti bassisti) ed imbracciando ora l’acustica ora l’elettrica, il prode Billy rulla nove brevi canzoni che, seppur registrate in un piccolo studio e con un budget modesto, si rivelano assolutamente palatabili sotto ogni aspetto.
Sono canzoni toniche, dai ritornelli irresistibili e dai giri armonici ariosi e coinvolgenti dove i pochi strumenti tessono trame semplici, ma di sicuro impatto. E’ rock, rock cantautorale ovviamente, terso e dinamico, ove le chitarre la fan da padrone ed ove è anche consentito percepire una appena accennata fragranza pettyana, peraltro decisamente marginale rispetto alla dominante assoluta di cui ho già riferito. Son dischi come questo, indubbiamente minori, che sorreggono l’interesse dell’appassionato, il gusto della ricerca, della scoperta: quando ruotano sopra (o sotto) il raggio ottico si acquisisce piena consapevolezza di quanto preziosi essi siano e di quanta soddisfazione sappiano generare nell’ascoltatore intelligente ed anche esigente.
Club De Musique MRCD 1295 (Singer Songwriter, 1996)
Renato Bottani, fonte Out Of Time n. 14, 1996