Finalmente un disco completamente strumentale per la band che ha vinto negli ultimi anni, in modo quasi continuato, l’haward come Instrumental Group per la IBMA, cioè gli oscar della musica bluegrass. Ed è sempre una gran festa.
Oltre naturalmente al mandolino (e archtop guitar e altro) nelle mani del band leader, troviamo Jim Mills, banjoista pluripremiato, Mark Fain al basso, Andy Leftwich al fiddle, Cody Kilby alla chitarra (che non si capisce come faccia il nostro Skaggs a trovare sempre i migliori) ed infine Jeff Taylor all’accordion, divenuto oramai una presenza caratterizzante del suono dei Kentucky Thunder.
Superato il timore sull’accoglienza che il pubblico può riservare ad un lavoro esclusivamente strumentale, il disco è perfetto: ogni singola nota, ogni arrangiamento sono quelli giusti, tutti i musicisti viaggiano senza sforzo alcuno, e l’affiatamento e la coesione sono tali che pare di aver di fronte uno strumento solo.
Tutti i pezzi sono originali, tranne un paio già ascoltati in un disco precedente, con qualche sfumatura irlandese qua e là.
C’è però una cosa che un pochino mi rende perplesso, ma è un parere molto molto personale. Il pezzo numero cinque, Crossing The Briney, con la Nashville String Machine, è brillante e maestoso senz’altro, ma troppo orchestrato (per forza direte, è accompagnato da un’orchestra), e comunque troppo roboante, troppo presuntuoso, troppo e basta, che proprio non riesco a farmi andare giù. Ma forse Skaggs, dall’alto della sua bravura, può permettersi anche queste sperimentazioni.
Permettete infine una malignità: Paul Brewster e Darrin Vincent, pur membri dei KT, che non sono citati nei credit dei singoli pezzi, cosa ci fanno in copertina e nelle note interne? Comunque un disco stellare, impetuoso, assolutamente raccomandato. Si può scommettere che si aggiudicherà il prossimo award IBMA nella categoria strumentali.
Skaggs Family 6989010072 (Bluegrass Moderno, 2006)
Claudio Pella, fonte TLJ, 2007