La simpatica Christine Lavin, attiva da molto tempo su etichetta Philo Records, ci propone anche quest’anno un discreto album che sprizza freschezza, gusto ed una grossa dose di umorismo. La performance risale al giugno del 1993 ed è registrata dal vivo, all’insaputa del pubblico, in un piccolo locale all’interno del campus dell’Università del Texas ad Austin. La parte tecnica della registrazione è affidata ad una radio locale, la K.U.T., che visto il buon esito dello show ha pensato bene di proporre il tape per una edizione discografica. Tali concerti, più di altri, sarebbero da vivere in diretta, nella sala, ma visto che ciò è impossibile per la maggior parte degli amanti dell’american sound, la Philo Records ci regala un’ora di spensierata ed in qualche modo appassionata musica, dove deliziosi aneddoti si intersecano a doppi sensi che la Lavin sa intrecciare in maniera eccellente.
La sua esperienza le consente di dialogare con il pubblico, di scherzare, di prendere in giro, e soprattutto di divertirsi e far divertire chi l’ascolta. A tratti canzoni profondamente intense come The Dakota spazzano via quell’alone latente di umorismo, che, necessariamente, serve all’artista per emergere ed esprimersi al meglio. La dimestichezza che ha con la sei corde e la voce delicata fa scivolare via velocemente le tracce digitali una dopo l’altra. E’ normale per l’utente italiano ritornare più di una volta sulle stesse tracks per riuscire a capire battute o sfumature di una tradizione lontana come quella americana ma che a volte trova numerosi punti in comune con la nostra. Christine Lavin si pone per maniere e metodi di espressione tra le principali autrici che rientrano in quella corrente di humor-singers che già aveva battezzato interpreti del calibro di Jim Post. Questo nuovo compact è la conferma positiva delle sue capacità di entertainer.
Philo CD PH 1159 (Singer Songwriter, 1993)
Claudio Cacchi, fonte Out Of Time n. 2, 1994