Il primo approccio con questo CD è stato abbastanza distratto, girando per casa tra le mie cose e con le sue note di sottofondo. Subito però sono stato catturato dalla voce calda, potente ed avvolgente e da sonorità fresche ed interessanti. Sono quindi tornato al lettore CD e ripremendo il tasto play ho dato al lavoro l’attenzione che merita. Leggendo le note di copertina ho appreso che tutte le canzoni sono scritte e cantante da Steve Spurgin che si cimenta anche alla chitarra acustica. La band che lo accompagna vede grandi nomi dell’ambiente ed ecco spiegato il perché di tanta eleganza. Rob Icks al dobro, Jens Kruger al banjo e chitarra, Rusty Halloway al contrabbasso, Uwe Kruger alla chitarra, Adam Steffey al mandolino. Un alchimia perfetta che si plasma intorno alla voce “che se ne sentono poche così” e che regala emozioni di pancia.
Dodici le tracce tra cui sicuramente meritano menzione particolare quella d’apertura Fire On The Keattle, la ballata Collar To The Wind, This Might Be The Gear con il banjo suonato in stile clawhammer a dare quel vago sapore old timey. Il resto dei brani tra un po’ di bluegrass, un tre quarti ed una ballata country western, girano gran bene. Quel che soprattutto incanta del lavoro e la grande musicalità d’insieme della band, molto raffinata e mai banale. Nella tradizione ma con un occhio molto ben aperto ai giorni nostri, per rendere il tutto attuale con molta eleganza.
Collante di tutto le canzoni e, come ho già scritto, principalmente la voce di Spurgin, di una pulizia e calore veramente impressionante. Non mi resta altro da aggiungere, ripigio il tasto play e mi sprofondo in un nuovo ulteriore ascolto, sono sicuro che qualche altra sfumatura mi catturerà.
Blue Night BNR 221 (Country Acustico, Bluegrass Moderno, Singer Songwriter, 2011)
Stefano Santangelo, fonte TLJ, 2011
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