Live, Double Exposure, terzo album per un cantautore che, con tre soli CD, ha bruciato le tappe ed è in prima fila tra gli emergenti della scena ‘new breed country roots texana’. Sulla scia di Manders,Temple, Green, Creager, Ingram, gli stessi fratelli Robison e tanti altri nomi nuovi, un altro personaggio da scoprire.
Il seguito di Cory Morrow Band (’97) e The Man That I’ve Been (’98), è addirittura un doppio live che ci svela i multiformi talenti di questo emergente songwriter texano. Double Exposure, che comprende un CD acustico ed uno elettrico registrati al Fitzgerald’s, grazie a molte nuove canzoni, riconferma le notevoli doti cantautorali di Cory. La dimensione live esalta inoltre il fresco ed accattivante country-feeling, le doti di band-leader, le capacità di arrangiare e tenere la scena. Tanto nella parte acustica che in quella elettrica, possiamo apprezzare uno string sound di prima qualità che esalta ed impreziosisce la scrittura e le performances di Cory Morrow con intriganti arrangiamenti e belle soluzioni strumentali che coinvolgono, oltre a più chitarre, violino e steel guitar.
Dotato di una bella voce tenorile, calda e pulita, questo songwriter si distingue per l’incredibile maturità delle sue ballads country-folk e per la facilità con cui approda a soluzioni elettriche e rock oriented (la cover di Not Fade Away o la Shaveriana Georgia On A Fast Train).
Tra i tanti brani nuovi di Live, Double Exposure, ritroviamo anche suoi piccoli ‘classici’ come la song-manifesto Nashville Blues, dove sembra passare in rassegna ogni sottogenere di questa musica attraverso gli interpreti più rappresentativi di ognuno. E’ un brano che trasuda citazioni colte e testimonia come i nuovi adepti del new-country o della scena alternativa non sempre siano personaggi improvvisati e con poca cultura storica. Qui si coniugano classe e radici, ben solide per giunta.
MM 1003 (Traditional Country, Country Rock, 2001)
Luigi Busato, fonte Out Of Time n. 37, 2001
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