The Stray Birds sono un trio di amici prima di essere musicisti, si conoscono da molto prima del loro debutto con un EP intitolato Borderland nel 2010, essendo cresciuti a poche miglia di distanza nella contea di Lancaster in Pennsylvania. Maya De Vitry al banjo, Oliver Craven al fiddle, chitarra resofonica e acustica e Charles Muench al basso hanno nel loro DNA la grande tradizione bluegrass e old time, l’amore per la country music più acustica e tradizionale e per la folk music. L’approccio è scarno e minimale ma quello che emerge è uno straordinario sentimento, un gusto notevole nel ritrovare le proprie radici e mischiare passato e presente con particolare attenzione alla canzone d’autore e alla memoria appalachiana. La loro musica evoca appunto quei luoghi ma non è didascalica e nemmeno figlia di un’operazione archeologica, bensì del desiderio di proporre suoni e storie che siano attuali.
Gli Stray Birds hanno accumulato esperienze sui palchi dei più importanti festivals, da quello di Philadelphia allo storico appuntamento di Telluride nel Colorado, ma anche da solisti hanno un background di rispetto come quello di Oliver Craven che ha prestato il suo fiddle alla band di Adrienne Young e per qualche tempo agli Steel Wheels, una delle migliori nuove band in ambito acustico.
Questo loro primo album ‘full length’ suona quindi come quello di un gruppo già rodato e maturo, ricco di suggestioni e di sincero trasporto, dall’introduttiva Dream In Blue alle solide 25 To Life, Railroad Man, Wildflower Honey, My Brother’s Hill e Wind & Rain, tutte originali e sopra la media. Una band senz’altro da seguire e che merita un ampio riconoscimento.
Autoprodotto (Country Acustico, Folk, Old Time Music, 2012)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2013
Ascolta l’album ora
