Tom Kell è un veterano della scena californiana tra country e folk, Emiko Woods una promettente nuova cantante; entrambi frequentano la First Baptist Church di Lakewood, California, luogo in cui hanno inciso questo loro primo lavoro in coppia, Glory Bound, sulla falsariga di Buddy & Julie Miller o di Emmylou Harris e Rodney Crowell. La loro è una musicalità inevitabilmente ispirata a temi religiosi e, dal punto di vista musicale, a quel suono tipicamente sudista tra echi gospel e una forte matrice country.
Glory Bound è un disco solido, interpretato in maniera impeccabile e arrangiato con intelligenza e gusto dando largo spazio ad una strumentazione acustica in cui trovano spazio chitarre elettriche e slide che orientano le atmosfere avvicinandole a progetti intriganti come la collaborazione tra Robert Plant e Alison Krauss, un altro riferimento importante. L’equilibrio delle voci e degli strumenti, la grazia di Emiko Woods, il talento di Tom Kell che non dimentichiamo si è completato con la partnership di JD Souther, Timothy Schmit e Karla Bonoff tra gli altri, la classe dei sidemen coinvolti, tutto concorre a creare una magia che dura per tutta la durata del disco.
Potrebbe essere superfluo citare un momento o un altro, tale è la coesione e la naturalezza con cui vengono snocciolate le canzoni quasi fosse un concept album. Il rincorrersi e il fondersi delle voci di Tom Kell ed Emiko Woods rende speciali l’iniziale Too High, Glory Bound che dà il titolo alla raccolta e ne rappresenta uno dei momenti fondamentali, Down To The River, The Debt e Just A Journey Home, ugualmente ispirate e cristalline.
Glory Bound risulta quindi un progetto pienamente riuscito che merita un riconoscimento pieno e completo.
Autoprodotto (Country Folk, Country Gospel, Folk, 2012)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2013
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