Little Sammy Davis - I Ain't Lyin' cover album

Little Sammy Davis ammicca dalla foto di retro copertina: ha una faccia incredibile, simpatica e furba, che gli anni hanno reso interessante. Giacca nera, camicia bianca, cravatta e bombetta ben salda sulla testa: questo anziano armonicista, nato a Winona (Mississippi) il 28 novembre 1928, ormai da decenni calca le scene del blues americano. La Delmark, che difficilmente sbaglia un colpo, lo ha chiamato ad incidere questo CD, I Ain’t Lyin’, dopo un periodo di silenzio: il risultato è discreto, anche se i difetti non mancano.

Little Sammy è un armonicista legato a schemi swinganti e jazzati, oltre che naturalmente al blues; la sua voce è particolare, pastosa e nasale nello stesso tempo, e ci ha subito convinto. Non altrettanto si può dire della band che accompagna l’arzillo musicista: la base è un po’ troppo leggera, non ci sono mai acuti particolari o momenti di genio e in questo modo si finisce per scadere qua e là nella monotonia. Io penso che questo tipo di musica abbia bisogno di essere suonata con maggiore incisività: per fortuna c’è Little Sammy che riesce a risollevare le sorti di un disco che, in sua assenza, non avrebbe avuto ragione di essere.

Incominciamo a segnalare i due pezzi acustici, per sole chitarra, voce e armonica: That’s My Girl ed Hey Little Girl. Sono due brani che si somigliano, nei quali Davis esprime tutto il suo talento di armonicista e la gigioneria di una voce usata con ironia sapiente.
Accanto a queste, mettiamo un pezzo anomalo, dove l’armonica fa solo una fugace comparsa, ma che ci è piaciuto moltissimo: When I Live .
I
Ain’t Lyin’, che apre il disco, è invece una canzone divertente e ritmata, con forti influenze swing, dove la leggerezza della band si fa sentire meno, e la bravura al canto e all’armonica di Little Sammy le danno un tocco in più.

Daniel, Someday, California Blues e Play Me For A Fool sono a mio parere pezzi dalle buone potenzialità rovinati dalla band, che li rende troppo evanescenti. Peccato, perché il leader c’è, e se la cava bene: ascoltate Bad Luck Blues, arrangiato in modo insolito e azzeccato, ed anche Somebody’s Fool: oppure gli swing dove l’armonica scatta con movenze feline fra una nota e l’altra. Pollice verso invece per ‘I­Man’ Stomp , brano insulso che sinceramente non riusciamo a capire.

In sintesi, un lavoro con alti e bassi, ma non malvagio; comunque necessario e utile per scoprire un musicista interessante, che speriamo di poter risentire prossimamente con un accompagnamento più adeguato.

I Ain’t Lyin’ – Daniel – Sammy’s Shuffle – Shorty – That’s My Girl – Someday – Devil’s Trail – When I Live – Bad Luck Blues – Somebody’s Fool – Hey Little Girl – California Blues – ‘I-Man’ Stomp – Play Me For A Fool

Delmark DE-682, (Blues, 1995)

Paolo Cagnoni, fonte Jamboree n. 2, 1996

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