Johnny Cunningham, l’ex fiddler nonché leader con il fratello Phil dei leggendari Silly Wizard, che da qualche tempo vive al di là dell’Atlantico, è divenuto il patron, il protettore di alcuni musicisti, che si raccolgono intorno all’etichetta Beacon di Peabody, Massachusetts.
E’ il caso dei Pendragon, quartetto composto da un chitarrista, un suonatore di cetra e banjoista, un tastierista e suonatore di whistle e una voce femminile, che si presenta col CD Passage To New England. E’ un discreto prodotto che mischia traditionals e brani originali, vecchie canzoni popolari e più recenti ballate del nuovo mondo. I quattro, rinforzati talora dalle percussioni o dal bodhran di un vecchio membro del gruppo, non sembrano però destinati a lasciare il segno. Appaiono un po’ fiacchi, sorretti da entusiasmo appena sufficiente, alla fine un po’ anonimi e poco personali. Giudizio che scaturisce soprattutto dai brani cantati dalla pur brava Mary Lee Partington, che non suona come una rivelazione alle nostre orecchie.
Certo non dispiace ma, alle prese con motivi spesso troppo lenti e monotoni, rischia di farci annoiare. Per quanto si tratti sempre di storie non prive di una certa originalità come quelle da lei stessa composte New England’s Daughter o Dear Island. Con l’eccezione di The Palatine di Jon Campbell, ballata che ha qualche cosa in più delle altre.
Meglio vanno i brani strumentali di Passage To New England, dove pare di cogliere più grinta e decisione; è il caso di diverse reels dove banjo e whistle si mostrano abbastanza aggressivi, della lenta dance tune di Phil Edmonds, l’altro autore all’interno del gruppo. In Each Other’s Arms con il fiddle di Cunningham in evidenza o di Gallagher’s Frolics, un brano per accordion nel quale compaiono le cornamuse.
Beacon BCN 10125 (Celtic Folk, 1994)
Raffaele Galli, fonte Out Of Time n. 5, 1994