Gruppo londinese formato nel 1968 dal chitarrista Mick Clarke e dal vocalist Bill Thorndicraft per interpretare standards di blues. Con la pubblicazione dell’omonimo Killing Floor (Spark, 1969, GB) si sono rivelati invece una delle più sorprendenti e ‘fresche’ band di British-blues.
A torto non allineati in fatto di notorietà con Chicken Shack, Fleetwood Mac, Ten Years After e John Mayall’s Bluesbreakers, i Killing Floor nulla avevano da invidiare a questi illustri nomi, soltanto non si sono imposti all’attenzione della stampa inglese.
A niente sono serviti i due tour in Usa (spalla al quotato Freddy King) se non ad incrinare i rapporti interni di una band dotata di grandi potenzialità. Bene ha fatto la See for Miles Records a ristampare il mitico primo disco sotto il titolo di Rock The Blues che a distanza di oltre venti anni non perde di valore, anzi si fa ulteriormente apprezzare per quel sound potente e deciso, ma al tempo stesso molto ‘bluesy’ che possiede.
Al fianco di una sezione ritmica precisa, formata da Stuart McDonald (basso) e Baz Smith (batteria), Killing Floor disponeva dell’ottimo chitarrista Mick Clarke, incisivo e veloce, dotato di un solismo di grande effetto.
Tranne l’iniziale Woman You Need Love di Willie Dixon, il materiale riproposto in Rock The Blues è frutto di composizioni originali della band. Molto bello è il blues lento Keep On Walking insieme ai due brani del pianista Lou Martin, un ottimo musicista anche lui in grado di emergere (ebbe poi un po’ di notorietà con Rory Gallagher).
Purtroppo lo scarso successo porta ad inevitabili attriti, confermati dal ‘cambio di rotta’ verso nuovi indirizzi musicali, vagamente rock-progressivi, presenti nel secondo album Out Of Uranus (Penny, ’70, GB) un deciso passo indietro, poco blues, scarse idee.
Una fine indecorosa per un gruppo con un esordio così interessante di British-blues anni ’60.
See For Miles SEE 355 (Blues, Blues Rock, 1992)
Franco Bigi, fonte Out Of Time n. 2, 1994