La figura di Dwight Yoakam è sicuramente una delle più importanti nell’ambito della country music contemporanea: un musicista che ha saputo coniugare il profondo amore per la tradizione con uno spirito innovativo e aperto a svariate influenze. La sua discografia ormai conta una serie di album diventati dei piccoli classici e il suo repertorio si è basato equamente su canzoni scritte di suo pugno e su covers attentamente selezionate. Grazie al continuo supporto della Warner Bros./Reprise (sua label dagli esordi) e al proficuo rapporto con Pete Anderson, grande produttore e chitarrista, Dwight ha avuto la possibilità di incidere in maniera assolutamente libera da imposizioni di sorta.
Ne è la dimostrazione questo suo ultimo disco, registrato per soddisfare la richiesta di numerossissmi suoi fans che hanno apprezzato particolarmente gli ‘intermezzi’ acustici durante gli show del tour di Last Chance For A Thousand Years, seconda e ultima, in ordine di tempo, raccolta antologica. Inciso negli studi californiani Dog Bone Studios sotto la solita produzione di Pete Anderson, ‘Dwightyoakamacoustic.net’ è un album tra i cui protagonisti assoluti sono la classica voce nasale del Nostro e la sua ottima chitarra acustica. In un solo brano appare una seconda chitarra (elettrica) nelle mani di Pete Anderson.
Venticinque brani per più di settanta minuti e scorrono quindici anni di carriera di un grande autore e interprete, qui colto all’apice della maturità. Dal suo esordio Guitars Cadillacs Etc. del 1986 (ma inciso in gran parte due anni prima) a Long Way Home inciso nel 1998, praticamente tutti i suoi album sono rappresentati, con canzoni le cui melodie risaltano nella loro intatta e cristallina bellezza. Bury Me (in origine un duetto con Maria McKee), Please, Please Baby, Johnson’s Love, The Distance Between You And Me, A Thousand Years From Nowhere, Readin’ Rightin’ Rt.23, A Long Way Home sono, tra le altre, canzoni che non sfigurano accanto ai classici della country music dei decenni scorsi e, se possibile, acquistano in forza interpretativa rispetto alle versioni originali.
Il programma di questo disco è basato essenzialmente su canzoni scritte dallo stesso Dwight ma non manca qualche isolata cover come Little Sister firmata a quattro mani da Doc Pomus e Mort Shuman ed interpretata anche da Elvis Presley. Da citare anche qualche collaborazione come Nothing’s Changed Here e Two Doors Down con Kostas e It Only Hurts When I Cry con Roger Miller.
A chiudere l’album una sorpresa: Guitars Cadillacs in una gustosa versione a cappella. Chi conosce la musicalità di Dwight Yoakam non avrà bisogno di tanti inviti ad accaparrarsi questa sua ultima fatica; per chi invece conosce solo il suo lato più rock’n’roll, un’occasione per immergersi in una musica genuina e profondamente tradizionale.
Reprise 9 47714 – 2 (Country Acustico, Traditional Country, 2000)
Remo Ricaldone, fonte Country Store n. 58, 2001