Nella diatriba corrente in quel di Nashville e dintorni tra tradizione e innovazione più o meno spregiudicata, il più prestigioso dei festival europei dedicati alla Country Music, sembra schierarsi con la prima. Garantito il livello qualitativo, la scelta dei nomi rispetta anche il consueto gusto ed equilibrio tra nuove leve e vecchie glorie.
Tra gli ‘esordienti’, malgrado una loro ormai acquisita esperienza di qualche anno, Jo Dee Messina, il più recente Horizon Award, il grande e grosso Chad Brock; e poi le stars veterane, Wynonna e i mitici Asleep at the Wheel. L’interesse del pubblico non potrà che distribuirsi equamente ma è ovvio che le naturali maggiori aspettative andranno sullo show dei texani mentre la curiosità sarà tutta per l’intrigante metà delle Judds.
Le Ruote sono da più di vent’anni (il loro primo disco è del 1973) garanzia di spettacolo e grande musica ma sono anche un grande laboratorio di talenti visti i nomi dei musicisti che nel corso del tempo hanno fatto parte dell’organico o vi hanno partecipato episodicamente in veste di collaboratori. Eredi naturali del grande Bob Wills, a loro si deve la continuità ai nostri giorni del western swing e la sua grande diffusione in versione attuale con potenti innesti di boogie, honky tonk e affascinanti nostalgie dei Sons of the Pioneers e famiglia.
West e radici, bar e luci al neon, bivacchi sotto le stelle, cuori spezzati, cowboy parties con tequila e fiumi di birra, tutta l’epica del vecchio e nuovo Ovest tra carri coperti, John Deere e pick ups, tra Messico e Texas definitiva sede e punto di partenza di scorrerie musicali nei generi e negli spazi infiniti dell’heartland. Negli anni, gli AATW hanno saputo venire sapientemente a patti con Nashville mantenendo rapporti essenziali, sufficienti a varare progetti prestigiosi come il Tributo a Bob Wills ed il sequel più recente Ride with Bob!, ma mantenendosi indipendenti sulle scelte musicali.
La decisione di prendere casa a Austin dopo l’esordio californiano non poteva che conferire loro una definitiva identità ed avvantaggiarli trasportandoli nel posto giusto proprio all’inizio dell’era dorata degli outlaws di Waylon e Willie, di Commander Cody, di Jerry Jeff Walker, di Gary P. Nunn e dell’Armadillo World Headquarters di cui sarebbero subito diventati inquilini abituali con memorabili concerti collettivi come quello entusiasmante del capodanno 1980-81 con Commander Cody, Charlie Daniels e immancabili ospiti. Il loro show è decisamente trascinante pur relativamente statico nelle dinamiche sul palco, forse perché piuttosto affollato di protagonisti e comparse, con Ray Benson sempre al centro dell’azione ed interventi continui di Jason Roberts e Chris Booher, twin fiddles, sempre che la formazione-base a Gstaad sia quella dell’anno scorso, con Cindy Cashdollar alla steel, David Sanger alla batteria, Michael Francis al sax, David Miller al basso/contrabbasso.
Non è la prima volta che le Ruote vengono in Svizzera ma sarà interessante sentire quanto meglio possano essere con il nuovo assetto ed un repertorio che pur riproponendo i sempreverdi dello swing cambia costantemente. Vedremo se questa volta opteranno per un concerto di squisita fattura tradizionale o se prevarranno nuovi brani. Quel che è sicuro è che ci regaleranno grande spettacolo ed un’ora abbondante di visioni di Texas.
Nei programmi della Country Night c’è sempre una presenza per qualche aspetto controversa, vuoi per il repertorio vuoi per l’atteggiamento personale o altre scelte artistiche. Quest’anno il personaggio Wynonna (Christina Ciminella!) Judd sembra il più adatto a rivestire tale ruolo e a riassumere in sé ogni discutibile aspetto.
A suo tempo qualcuno l’aveva definita il Boy George della country music per qualche lontana somiglianza con il poco rimpianto pagliaccetto bisex degli anni ’80, quel suo inquietante look vagamente plasticoso e alieno che, vicino a mamma Naomi, facilitava la confusione anagrafica ed addirittura di primo acchito riusciva ad alimentare confusione sulla sua identità sessuale.
Le analogie con Boy George in realtà finivano lì. Le qualità ed il talento della Judd non sono mai stati discussi ed una carriera più che decennale sta a dimostrarlo.
Con o senza Naomi, le si ascrivono 14 n.1 in classifica, 3 CMA Awards con Naomi per Vocal Group of the Year, 4 altri CMA Awards per Vocal Duo of the Year, 1 Horizon Award. Si può invece discutere del suo stile introverso nell’offrirsi al pubblico di fronte al quale Naomi era presenza più viva e gradevole, di una sua apparente vanitosa sufficienza, dell’identità stilistica delle sue canzoni così country nell’estetica contestuale ma così poco country in certi arrangiamenti e ammiccamenti ad un pop-rock leggero e poco significativo.
Tanto zucchero, miele, merletti e torta di mele con Naomi quanto eterea, spirituale e, direi, velleitariamente sexy nell’attuale nuova identità che ci verrà presentata a Gstaad. Il personaggio tuttavia richiede attenzione e disponibilità: il repertorio, le doti artistiche, l’’anima’ e la personalità sono garanzia. Speriamo in una scaletta che ci faccia risalire negli anni a Mama He’s Crazy, Young Love e Girls With Guitars e confidiamo che gli inevitabili accenni al nuovo CD New Day Dawning siano all’altezza.
E a proposito di Awards, sono curioso di incontrare Jo Dee Messina, voce promettente e personaggio interessante, con due CD di un certo successo alle spalle (1996 e 1998), entrambi prodotti da Tim Mc Graw e Byron Gallimore, ed uno in arrivo, due singoli al numero 1 in classifica, Bye Bye e I’m Alright, ma anche la piacevolissima Head Carolina Tail California. Personalità irruente e, per quanto visto finora, incedere piuttosto rustico, ma nell’insieme sincera e spontanea, ricorda nello stile la Lacy J. Dalton dei tempi migliori.
Più esordiente ancora Chad Brock le cui note biografiche riportano ottime performances nella squadra di football del suo liceo in quel di Ocala, Florida, ed un’educazione al canto nell’immancabile coro della chiesa, di buon augurio visti gli innumerevoli precedenti illustri con la stessa esperienza.
Le stesse note biografiche mi svelano che sono rimasto indietro nella documentazione visto che il big boy ha già due CD per la Warner nei suoi records, il primo omonimo del 1998 e il secondo dal poco fantasioso titolo Yes, appena uscito e che suppongo costituirà il fulcro dello show in Gstaad.
Che, per la cronaca, si svolgerà nella nuova area presso la stazione ferroviaria con le consuete due scadenze, al venerdì e al sabato. Non cambia fortunatamente neanche il contorno: saloon, raduno di Harley Davidson, tanti dischi da comprare, e tanta musica da uscirne, come al solito, sbancati, stremati ma, come si diceva a scuola, felici e soddisfatti.
Fabrizio Salmoni, fonte Country Store n. 52, 2000