Ad oltre sette anni dal loro esordio riappare, con questo Warren Piece, la band di James Reilley e Reese Campbell, ed è stato con un pizzico di nostalgia che sono andato a recuperare l’ormai impolverato EP del lontano 1986 contenente sei canzoni.
Ricordo ancora quando l’abituale procacciatore di vinile, ah i bei tempi andati, me lo mostrò. Era il classico acquisto da fare ad occhi chiusi. Innanzitutto quel nome, i nuovi Dylans, così spesso appioppato a miriadi di esordienti e qui orgogliosamente ostentato, e la presenza dei Maniaci Jerome Augustyniak alla batteria e John Lombardo, che presto avrebbe formato il duo John And Mary, al basso e ad occuparsi della produzione.
Purtroppo, o se preferite meno male, dall’indomabile Maestro vi era ben poca traccia, ed il tutto si risolveva con un giudizio di sufficienza che faceva ben sperare per il futuro grazie anche alla convincente Doreen. Invece sembra che per i New Dylans questi anni non siano passati tranne che per il fatto che Andy Kurz e Carl Gilter hanno rispettivamente preso il posto di Lombardo e Augustyniak.
Continuano nella loro proposta di carine ballate folk-rock, ben suonate e musicalmente molto vicine ai 10,000 Maniacs, ma sicuramente prive della arguzia compositiva nonché della voce della brava Natalie Merchant. Così il disco scorre via con la sua gradevole piattezza con le sole Any World, Anyway, la già citata riproposta di Doreen e la countryeggiante Everyday’s A Holiday ad invogliare ulteriori ascolti.
Considerato che vi sono anche alcune cadute di tono, come l’antipatico arrangiamento pop di Sleeping With The Missiles, una diffusa mancanza di originalità compositiva ed una abbastanza anonima prestazione vocale di James Reilly, temo che anche questo Warren Piece finirà ad accumulare polvere come il suo predecessore. Chissà, fra otto anni sarà magari la volta buona.
Red House RHR CD 61 (Roots Rock, 1993)
Alessandro Maggiori, fonte Out Of Time n. 3, 1994