Abbiamo tutti imparato ad apprezzare Sonny Landreth, dopo la sua collaborazione con John Hiatt, re Mida del rock anni 90, che portandoselo in tour dopo il grande successo di Bring The Family, ha contribuito in maniera assai cospicua ad imporne lo stile e la personalità di musicista in prima persona.
Questo trampolino è servito indubbiamente e così il suo terzo lavoro ‘outward round’ ha ottenuto critiche positive ed un buon riscontro commerciale, così da convincere la sua casa discografica a ristamparne gli esordi, cominciando con questo Blues Attack.
Il titolo è senz’altro chiarificatore e coerente con ciò che si può ascoltare, l’album è infatti un elogio alla tradizione nera americana, alla quale, però, il chitarrista ha saputo aggiungere, in modo mai invadente, la sua cultura e le sue radici che sono profondamente legate al folklore della sua terra, la Louisiana con il cajun e lo zydeco.
Il sound rappresenta dunque questa miscela assai convincente che traspare appena quando Landreth si accosta ai classici come in Key To The Highway, o l’immortale Baby, Please Don’t Go di Muddy Waters o ancora I’m Ready di Willy Dixon, mentre è assai evidente nei suoi brani, in cui evidentemente la vena melodica esalta questi toni folkloristici.
La remasterizzazione ha completamente cancellato il peso degli oltre 13 anni trascorsi dalla pubblicazione originaledi Blues Attack, restituendoci un prodotto fresco ed assolutamente non datato che ci offre la possibilità di riscoprire il passato di un musicista originale, schivo quanto basta per non farsi coinvolgere in scelte da primo-attore, ma anche conscio delle proprie possibilità e per il quale, se non gli mancheranno la produzione ed il supporto dei vecchi amici, leggi Hiatt, potrà avere un futuro quanto mai brillante.
Blues Unlimited BU 5012 (Blues, Roots Rock, 1994)
Claudio Garbari, fonte Out Of Time n. 3, 1994