Otis Grand – Nothing Else Matters cover album

Da quattro anni è giudicato il miglior chitarrista blues inglese dalle riviste specializzate, il suo precedente album, He Knows The Blues pubblicato negli States dalla Volt, miglior disco dell’anno, ed il suo gruppo ‘UK blues band of the year’. Nothing Else Matters… è il suo sesto lavoro ed il primo registrato negli States.
E’ tanto poco popolare in Italia che meriterebbe, ad honorem, il titolo di ‘segreto meglio custodito’, ma questo suona ridicolo dopo cinque albums, un po’ irriverente verso la stampa ed il pubblico inglese, e, tutto sommato, non ci fa onore.
Otis è cresciuto disco dopo disco e, per quanto penalizzato dalla mancanza di potenzialità come cantante, si è sempre espresso a buoni livelli anche in Inghilterra. La sua prima produzione americana, a lungo attesa e fortemente voluta, gli dovrebbe rendere pienamente giustizia anche a livello internazionale.

Nothing Else Matters…, registrato a Boston negli studi della Toone Cool, è un progetto molto curato ed ambizioso, persino superiore alle migliori produzioni delle labels americane. Otis, chitarrista molto dotato e di scuola west-coastiana anche se è doveroso citare influenze di musicisti e bandleaders come T-Bone Walker e B.B. King, sfrutta al meglio quanto gli è stato messo a disposizione.
Alla voce si alternano due personaggi come Curtis Salgado e Sugar Ray Norcia cedendo il microfono al solo Kim Wilson in persona a cantare la sua Things I Forgot To Do, possente tributo a Guitar Slim, eroe di gioventù di questi navigati blues-boys. I due non fanno rimpiangere l’ex T-Birds tanto in veste di vocalists che di armonicisti. Salgado, conosciuto attraverso Joe Louis Walker, e già ammirato con Robert Cray ed i Roomfull, e Sugar Ray Norcia, blues-singer già con Ronnie Earl, leader dei Blue Tones ed ora front-man dei Roomfull, si calano perfettamente nella parte offrendo un determinante e ricco contributo vocale ed all’armonica.

Due voci bluesy e piene di soul per un chitarrista sprovvisto di questo mezzo espressivo che senza dubbio arricchiscono Nothing Else Matters…. La sezione ritmica e quella dei fiati sono un autentico tributo alla ‘New England blues scene’, esaltata dallo stesso Grand nelle note di copertina e definita seconda solo a quella texana. Protagonisti sono infatti Neil Gouvin e Mudcat Ward, basso e batteria, ed il pianista Anthony Geraci, band-leader dei Loco-Motives, mentre i fiati sono presi a prestito dai gruppi di Duke Robillard e dai Roomfull of Blues.
Una produzione di indubbio prestigio e qualità, ma, ancora una volta, non sono tanto i nomi a fare la differenza quanto l’impiego che ne viene fatto. La statura artistica di Otis Grand si può misurare proprio nello spazio che egli lascia ai propri comprimari e dalla capacità di sfruttarne al meglio pregi e risorse. Un chitarrista blues dallo stile molto misurato, ma incisivo come pochi nell’elegante fraseggio, lascia il segno per il corposo e ben arrangiato lavoro d’insieme.
Di notevole spessore e vario anche il repertorio composto in gran parte da materiale originale dello stesso Grand, eccetto riletture di classici di B.B. King e di Magic Sam, di cui appaiono ben due brani in questo lungo compact.
Per Otis Grand una sorta di consacrazione e per il blues inglese il più grosso successo commerciale degli ultimi anni. Per il blues in generale, l’ennesima dimostrazione che il colore della pelle è un optional.

Sequel NEG CD 272 (Blues, 1994)

Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 6, 1994

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