Anche se comunemente etichettati come gruppo ‘folk-rock’, vicino ai più celebri Pentangle o Steeley Span, per intenderci, i Mellow Candle, preziosa formazione irlandese nata alla fine dei prolifici Sessanta, sarebbero più correttamente da collocare tra gli esponenti di quel ‘folk-oriented-progressive’ (si pensi ai Forest, Tudor Lodge o agli stessi Strawbs della stagione più classica) che tanti capolavori, piccoli o grandi, conclamati o ‘di culto’, avrebbero prodotto nei primi anni Settanta per poi inaridirsi nel vuoto e remunerativo barocchismo di superbands come ad esempio i Renaissance, re di denari e di noia totale.
Pur attenti ai messaggi sonori del miglior ‘pop’ dell’epoca (Swaddling Songs uscì per la Deram nel 1972 e da allora, mai più ristampato, conquistò lo status di album più raro del folk-rock britannico, pagato dai collezionisti più di cinquecento sterline), i cinque del gruppo producono, per quello che sarà il loro unico, splendido disco insieme, una musica al tempo stesso sognante e concreta, ricchissima di spunti melodici felici e di intrecci strumentali curatissimi, dalla consistenza di merletto, ma mai leziosi, snervati o inutilmente barocchi.
In alcuni brani, addirittura, il suono diventa intelligentemente ‘virile’: è il caso delle composizioni della bravissima Clodagh Simonds (la cui collaborazione come tastierista ad un disco dei Thin Lizzy aveva fruttato il contratto con la Deram) che divide le parti vocali con l’altra cantante e compositrice Alison leggermente meno personale nelle scelte e nelle esecuzioni.
Swaddling Songs, un acquisto consigliato, dunque, non solo per gli amanti del genere ‘Rock+fate e cavalieri’ ma per gli appassionati della miniera ‘progressive’ nel suo complesso.
See For Miles SEECD 404 (Celtic Folk, 1994)
Giorgio Signoretti, fonte Out Of Time n. 6, 1994