La nuova proposta Greentrax attinge al repertorio più antico della tradizione popolare ed in particolar modo alla canzone ed alla trasmissione orale del canto. L’ensemble presentato è, nella sua formazione di base, interamente femminile, e completamente dedito alle parti vocali, se si escludono gli interventi, alquanto rari in verità, di Susie Kelly al didgeridoo (sì, lo strumento degli aborigeni australiani).
La parte di accompagnamento musicale di Movin’ On, stringata ma incisiva, è fornita da ospiti di grande sensibilità, fra cui una menzione particolare va spesa per Fred Morrison alle Lowland pipes ed al whistle.
Il lavoro in questione è, come forse si sarà già avvertito, per autentici appassionati e in tal senso va affrontato. Sembrerebbe però fare un torto al pregevole lavoro della band e di Davy Steele, raffinato produttore, se non si tentasse di scuotere qualche coraggioso ‘non addetto ai lavori’, invitandolo all’approccio, difficile ma entusiasmante, a Movin’ On.
Intanto, come prima cosa, occorrerebbe lodare a sufficienza l’impasto vocale delle Stravaig: semplicemente emozionante. Poi sarebbe necessario convincere l’ascoltatore a leggere nelle pieghe delle proposte: non solo traditional britannici ed irlandesi, ma pure due proposte dell’indimenticabile Ewan MacColl, superbo cantore di poveri e diseredati, e, sorpresa, una cover prestigiosa: Di Nanina della grande Miriam Makeba.
Alla fine, se l’avventuroso neofita sarà riuscito a superare le difficoltà iniziali di un album poggiante in gran parte sulla voce, allora sarà in grado di apprezzare pure l’opera di cesello svolta dai musicisti, impegnati nell’ingrato compito di essere presenti senza intaccare o sovrastare la ‘sacralità’ del canto.
E, in quel caso, forse, sarà meno severo chi ha cercato di condurlo fin qui.
Greentrax CDTRAX 074 (Celtic Folk, 1994)
Luca Marconi, fonte Out Of Time n. 6, 1994