Sleepy LaBeef, rocker dell’Arkansas ormai sessantenne, è uno di quei musicisti, ed in USA ce ne sono tanti, che hanno contribuito concretamente alla storia del rock, ma che non sono mai diventati famosi.
Thomas Paulsey LaBeef, soprannominato ‘Sleepy’ per il suo sguardo sonnolento, è giunto al suo quarto disco per la Rounder (ma sono almeno dieci anni che non incide) con il beneplacito del critico Peter Guralnick. Strange Things Happening è un lavoro grintoso e sapido che coniuga alla perfezione lo stile e gli amori di Sleepy, voce quasi da baritono, chitarra tagliente, blues e country, gospel e rhythm’n’blues mischiati ad arte.
LaBeef non è uno di mezze misure: fa la sua musica, la fa con gusto, ci dà dentro di brutto e scava in profondo nelle radici. Accompagnato da un piccolo gruppo, in cui si fanno notare il pianista Dave Keyes, l’armonicista Scott Billington ed il chitarrista E.J. Ouellette, Sleepy propone classici e brani abbastanza oscuri.
Si va dal blues di Muddy Waters (Young Fashioned Ways) al classico walzer country di Ernest Tubb (Waltz Across Texas), da standard quali Sittin’ On Top Of The World e Stagger Lee eseguiti con grande gusto, a brani meno conosciuti, ma sempre tradizionali, come Standin’ In The Need Of A Prayer e Inside Looking Out.
C’è un omaggio a Cash (You’re My Baby) ed uno alla regina del gospel, Sister Rosetta Tharpe (che LaBeef considera come una delle sue fonti di ispirazione primarie) Strange Things Happening, quindi la rilettura stringata di Life Turned Her That Way (di Harlan Howard) e di Trying To Get You (di Shelby Singleton).
Rounder CD 3129 (Roots Rock, Rock & Roll, Blues, Traditional Country, 1994)
Paolo Carù, fonte Out Of Time n. 4, 1994