Ersel Hickey rimarrà per sempre nella storia per due motivi. Il primo per aver scritto e lanciato la famosa Bluebirds Over The Mountain, pezzo splendido che già nel ‘57 precorreva lo ska e il reggae; e il secondo per la sua famosa foto che vent’anni dopo fu usata come copertina della rivista musicale Rolling Stone e da Michael Ochs, che dopo averla scoperta per caso negli archivi della Columbia, la usò come cover per il suo libro Rock Archives. Questa è la storia di quella foto.
Ersel si era recato presso un fotografo di Buffalo (New York), Gene LaVerne, amico di sua sorella (danzatrice esotica morta all’età di quindici anni per un incidente d’auto) per fare una foto pubblicitaria promozionale. Gene, dopo averla sviluppata esclamò: “Wow! Questa non è una foto! Questa è la prima scultura di rock’n’roll, perfetta nei contorni e nella simmetria!”. Lo stesso Hickey, entrato nel frattempo nella camera oscura, ne rimase stupito. Ma veniamo alla sua storia. Ersel Hickey proviene da una famiglia di Brighton, nello stato di New York, dove era nato il 27 giugno 1934.
Sua madre era di Kingstone, sul lago Ontario (Canada), mentre suo padre, che era un ballerino di Vaudeville, era morto quando Ersel aveva quattro anni. Il suo primo idolo è Hank Snow, ma quando partecipa al suo primo spettacolo per dilettanti canta con uno stile alla Johnny Ray. Il suo momento fortunato arriva quando una notte scrive Bluebirds Over the Mountain. Alle 2:30 chiama per telefono suo fratello Bill per fargliela ascoltare. Suo fratello ne rimane entusiasta e così tutti quelli che hanno l’occasione di ascoltarla. Gene LaVerne, il fotografo autore della sua famosa foto, lo mette subito in contatto con un certo Mike Corda (impresario e autore di canzoni), il quale lo presenta alla Epic Records e diventa nel frattempo il suo manager personale.
La prima session di registrazione si tiene il 1° Novembre del 1957 presso il National Studio di New York. Alla chitarra leader c’è Jimmy Mitchell e al basso lo stesso Corda. Joe Sherman, art-director della Epic, ascoltando il demo, consiglia a Ersel di rifarlo aggiungendo altri strumenti e così Bluebirds Over The Mountain viene ri-registrato il 24 Gennaio del 1958. Ersel prende i primi acetati e li distribuisce ad alcuni disc-jockeys per vedere la reazione del pubblico.
Il disco (Epic 5-9263 accoppiato con Hangin’ Around) ottiene un’eccezionale accoglienza ancor prima di essere distribuito ufficialmente e diviene il numero uno in alcune stazioni radio di New York e Los Angeles, ma su Billboard si piazza soltanto al 75° posto della Hot 100. Viene anche registrata da Ritchie Valens che la include nel suo primo album per la Del-fi, Ritchie Valens. Mike Corda allora gli procura una band, The Royaltones, con la quale si esibisce nei locali di Wildwood (New Jersey) e appare anche al MOA (Juke Box Operator Convention) e alla Epic Records Convention. Mentre calano le vendite di Bluebirds Over The Mountain Ersel Hickey sente il bisogno di avere un’altro hit. La sua seconda session per la Epic si tiene il 20 Maggio del ‘58 presso il Columbia Studio di New York con ancora Joe Sherman alla chitarra leader, Al Casamenti alla chitarra d’accompagnamento, Edward Goldberg al basso, e James Osie Johnson alla batteria. Il disco che viene realizzato (Epic 5-9278) porta la sua firma su entrambi i pezzi: Lover’s Land e Goin’ Down The Road. Per il terzo singolo Ersel punta su You Never Can Tell, un pezzo scritto da Al Lewis (coautore di Blueberry Hill) e da Sylvester Bradford (insieme avevano scritto il famoso Tears On My Pillow portato al successo da Little Anthony & the Imperials).
Al Lewis aveva appena fondato una casa editrice musicale assieme al famoso compositore Don Kirshner. Questo pezzo gli viene sottoposto attraverso un demo che comprendeva anche I’m Ready (Fats Domino) cantati entrambi nientemeno che da Bobby Darin. Il disco si piazza bene a Detroit, Chicago e Los Angeles, ma non nelle classifiche nazionali. I singoli che seguono hanno supergiù lo stesso destino.
Degni da segnalare i pezzi Love In Bloom e What Do You Want, tecnicamente molto ben realizzati. Ersel Hickey torna per l’ultima volta negli studi della Columbia di New York nell’ottobre del 1960 per registrare Stardust Brought Me You e Another Wasted Day (Epic 5-9595). Dopo la conclusione del triennale contratto discografico con la Epic, Ersel incontra di nuovo Joe Sherman, che lo fa firmare con la Kapp Records per la quale incide un paio di singoli: Teardrops At Down/I Guess You Could Call It Love (K 372) e Lips Of Roses/What Have You Done To Me (K 406). Si dice che Ersel non fosse soddisfatto degli arrangiamenti, anche se accompagnato da musicisti validi come Thomas Grady Martin alla chitarra e Floyd Kramer al piano.
Dal 1960 in poi Ersel Hickey si dedica solamente alla composizione. Insieme ad Eddie Miller scrive una cinquantina di pezzi per LaVern Baker e Jackie Wilson e la famosa Don’t Let The Rain Come Down (1964) per The Seredimpity Singers. Nel 1968 i Beach Boys acquistano i diritti di Bluebirds Over The Mountain e ne fanno un loro singolo che ottiene un discreto successo. Ersel Hickey rimane, nonostante abbia scritto numerose ballate, un puro artista di rockabilly e la sua collocazione storica ideale rimane sempre nel periodo aureo di questo genere, cioè tra il ‘56 e il ‘58. Nella storia del rock’n’roll rimarrà per sempre la sua figura simbolo: quella sua famosa foto fatta nel 1957. Molti lo conoscono solo per questa sua famosa immagine pur non conoscendolo come artista.
Maurizio Maiotti, fonte Jamboree n. 23, 2000