Come si sa, ad ogni azione corrisponde una reazione e così più aumentano le legioni di soldatini arruolati a Music Row nell’esercito del Country-pop, più d’altro lato saltano fuori nuovi talenti appassionati di autentica Country music.
Johnny Dilks è uno di questi e, come scrive Duncan Warwick su Country Music People, ha il look e la voce di qualcuno che la macchina del tempo ha catapultato dagli anni ’50 al 21° secolo.
Il CD è stato registrato mono con microfoni d’epoca senza tuttavia dare l’impressione di un retrò fasullo.
Nato a San Mateo, California, Dilks si è fatto una lunga gavetta negli Honky Tonks (risse comprese) prima di approdare a questo lavoro intriso di western swing, hillbilly e yodel.
Fra le sue influenze dichiarate ci sono Bill Haley, Jimmy Rivers e Eddie Cochran.
Dilks, che ha composto 11 su 15 tracce ed è accompagnato efficacemente dalla sua road band, The Visitacion Valley Boys (da un distretto a sud di Frisco), trovo che sia riuscito in pieno nel ricreare le atmosfere dei suoi eroi senza risultare un imitatore.
Vivamente consigliato da uno che è nato negli anni ’50 e che da bambino non si perdeva un film di Elvis.
HMG 3008 (Hillbilly Boogie, Rockabilly, Western Swing, 1999)
Fabio Ragghianti, fonte Country Store n. 54, 2000