Per quasi tutti i trecento chilometri del viaggio non ho fatto altro che ascoltare ad alto volume (ed a cantare insieme a lei) le canzoni del dischetto di Alecia Nugent, ansioso di poterla ascoltare dal vivo, consapevole di trovarmi di fronte colei che, nella mia piccola speciale classifica, ho definito la migliore artista dell’appena trascorso anno 2004.
Compare sul palco ed è ancora più minuta di quello che le foto sulla copertina del disco facevano pensare, un vero scricciolo. Ma poi inizia a cantare e la voce, la sua voce potente, prepotente e dolce nello stesso tempo, riempie il piccolo teatro ed anche il mio cuore, e come sempre mi emoziono. La sua è una voce piena di passione, offerta con cuore e sensibilità, una voce che sprigiona intense suggestioni per darci un’interpretazione perfetta, conforme alla tradizione ma senza essere mai scontata: Alecia Nugent è veramente la nuova stella del bluegrass al femminile!
Bravi ed all’altezza anche i musicisti che l’hanno accompagnata in questo tour europeo, tutti giovanissimi, poco più che ventenni ad eccezione forse del banjoista, Steve Sutton, solido e virtuoso come lo sono i banjoisti dl North Carolina. Al dobro un allampanato Josh Matheny, un musicista che ha riempito la scena con un modo di suonare forse poco ortodosso ma che ha dato molto al pubblico, un nome che sono certo risentiremo anche in futuro. Al mandolino Darren Nicholson che ha stentato un pochino ad entrare in palla ma poi ha dimostrato tutta la sua bravura. Infine due fratelli (pare anche gemelli) dal cognome impegnativo: John Osborne alla chitarra e T. J. Osborne con un contrabbasso elettrico dal buon suono ma che certo non riempiva esteticamente la scena.
Un’ottima serata, una delle poche delle quali possiamo godere qui in Italia, più di un’ora e mezzo di concerto durante il quale Alecia Nugent ci ha presentato il suo disco oltre a rendere omaggio ai padri della nostra musica. Un ringraziamento con tutto il cuore va a questa stupenda cantante ed ai suoi amici, senza dimenticare chi ha lavorato per farceli ascoltare dal vivo.
Claudio Pella, fonte Country Store n. 73, 2004