Alison Krauss - Forget About It cover album

Ho dovuto impormi ripetuti ascolti per riuscire a capire l’origine della mia iniziale delusione riguardo questo nuovo lavoro di Alison Krauss. Credo, infine, di essere stato in grado di individuare le ragioni della mia perplessità, motivazioni che risiedevano nelle mie aspettative, piuttosto che nella valutazione del contenuto del disco, sicuramente di ottima qualità come chiunque potrebbe sostenere già ad un primo ascolto.
Pur avendo nel tempo constatato in lei una evoluzione che l’ha portata ben oltre il classico suono, seppur moderno sin dall’inizio, del bluegrass, non vi è alcun dubbio che rispetto ai suoi primi lavori Forget About It proponga qualcosa di completamente diverso. Tanto diverso da obbligare i fan della prima ora a chiedersi se davvero, giunti a tal punto, era fin qui che volevano essere portati dalla giovane Alison.
Il suono e le canzoni di Forgel About It non hanno infatti molto a che vedere con ciò che comunemente viene definito ‘country’, men che meno ‘bluegrass’. La stessa Rounder Records, nelle poche righe di presentazione del nuovo prodotto afferma che Alison, formatasi ascoltando e suonando bluegrass, “…has created a branch of popular music all her own”. Quindi popular music, ma quale ‘popular”?
La stessa di Bing Crosby, Frank Sinatra o dell’evergreen Barbra Streisand?
Certamente no, il suo background è nella tradizione bluegrass, country e folk, e per fortuna lo si percepisce ancora. Comunque sia, nemmeno l’etichetta riesce a dare una definizione precisa della sua musica, tante che consiglia ai distributori e negozianti di inserirla nei generi bluegrass, old time, country, rock, pop e alternative (ora sapete dove cercarla entrando in un negozio di dischi!!).
Pare che il contratto di Alison Krauss con la Rounder preveda l’uscita di un disco a suo nome per ogni nuovo prodotto registrato con la sua band, i magici Union Station di cui fa parte da qualche tempo anche Jerry Douglas. Era pertanto ovvio che, dopo l’uscita di So Long So Wrong (Rounder 0365), ci giungesse un disco diverso.

Che senso avrebbe riproporre la stessa formula anche in versione solista? E che senso avrebbe avuto, in versione solista, deludere l’ampio pubblico che identifica in lei l’anima acustica della nuova country music, tra l’altro abituato sempre più a suoni ‘easy’ e non tradizionali? E’ bene infatti ricordare che la fama legata al suo nome ha già varcato da un pezzo il confine che divide il limitato seguito bluegrass da quello, enorme, della musica country.
E così si accetti Forget About It, con le sue belle canzoni soft e d’atmosfera, languide e sussurrate, registrate con strumentazione acustica e strumenti tradizionali che tali, in questo contesto, non sembrano neanche. Si acquisti pure questo disco, coscienti di quanto sopra e quindi disponibili a lasciarsi andare ad ‘altre’ emozioni, con la certezza però di una garanzia di qualità che Alison Krauss, e i musicisti che l’accompagnano, riescono sempre a confermare.
I musicisti in questione, signori, portano nomi come Lyle Lovett (harmonies), Dolly Parton (harmonies), Pat Bergeson (chitarre acustiche ed elettriche), Matt Rollings (piano), Sam Bush (mandolino e harmonies), Viktor Krauss (contrabbasso, fratello di Alison, nella band di Lovett), Jim Keltner (batteria, uno dei migliori su questo strumento, per anni al servizio di Ry Cooder), Joey Miskulin (accordeon, presente in moltissime incisioni di country texano), Cox Family (harmonies, vecchi amici di Alison, un tempo nella scuderia Rounder, attualmente dipendenti di una major di Nashville), e i tre Union Station Ron Block (chitarra acustica – solitamente al banjo, qui no, sarebbe davvero fuori luogo), Jerry Douglas (dobro) e Barry Bales (basso elettrico e contrabbasso).
Per il bluegrass e il country aspettate il prossimo CD di Alison Krauss & Union Station, ora, se lo desiderate, godetevi questo amabile disco di pop acustico.

Rounder 0465 (Country Acustico, Country Pop, 1999)

Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 49, 1999

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