Riuscire a stupirsi per il ritorno di un veterano come Amos Garrett è uno dei segni più evidenti della bellezza e della imprevedibilità del rock, di come questa musica possa sempre offrire, a chi gli sappia prestare la giusta attenzione, sempre qualcosa di vero, genuino, di godibile e, perché no, vitale.
Molti, tra i più giovani, lo ricorderanno per la recente esperienza dei Formerly Brothers, a fianco di Dough Sahm e Gene Taylor, ma la storia di questo autentico gigante della chitarra ha radici ben più profonde.
Per riassumerla basta citare gli episodi chiave: dalla mitica band di Ian & Sylvia Tyson, The Great Speckled Bird, ai Better Days di Paul Butterfield, al lungo sodalizio con Geoff e Maria Muldaur, ai quali la chitarra di Amos ha nobilitato anche la carriera solista.
Ma per averne una idea esatta bisognerebbe conoscere tutti i dischi da lui prodotti o dove ha suonato, dal blues al folk, dal rock ai cantautori americani e canadesi. Solo così possiamo realizzare come gli elogi di personaggi come Richard Thompson, Stevie Wonder, Chet Atkins, non siano assolutamente gratuiti.
Questa raccolta, per quanto limitata ai soli anni ’80-‘92, testimonia la statura di questo personaggio ‘minore’. Buried Alive In The Blues è un titolo più che emblematico per la carriera solista di questo instancabile giramondo, di questo incredibile canadese che non ha mai tirato indietro la propria Telecaster di fronte ad una nuova esperienza, sia che si trattasse dei grandi del rock che di sconosciuti musicisti.
Amos Garrett non è solo un raffinato solista, un sideman di gran classe. Per i collezionisti la lunga cover live inedita di Too Many Drivers, bel blues registrato live al festival di Montreaux.
Un maestro ed un virtuoso della chitarra blues capace di esprimersi in più dimensioni.
Dixie Frog VCD 110 (Blues, 1994)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 5, 1994