Band Of Heathens - Live From Momo’s cover album

Band Of Heathens è il riuscito esperimento sonoro di cinque musicisti che da qualche anno animano le notti di Austin, Texas, con il loro mix ad ampio raggio che comprende country e blues, folk, gospel, roots rock e r&b. Il primo paragone che viene in mente è il patchwork roots della Band di Robbie Robertson al quale i Band Of Heathens si ispirano con genuinità e credibilità.
Quattro quinti della band ha precedenti esperienze discografiche, dal country rock cantautorale di Brian Keane all’americana venata di soul di Ed Jurdi, dal folk molto personale di Colin Brooks (vincitore al Kerrville Folk Festival nel 2003) a quello più elettrificato di Gordy Quist, decidendo poi democraticamente di unire le proprie personalità in un progetto che ha avuto riscontri più che positivi presso la stampa specializzata. Ascoltando brani come l’iniziale One More Step (di Colin Brooks) e soprattutto il tradizionale Ain’t No More Cane riproposto ispirandosi alla versione di Huddie Ledbetter non si può fare a meno di fare un salto indietro agli anni a cavallo tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta, gli anni d’oro della Band.

L’album inciso dal vivo al Momo’s Club di Austin nel maggio 2006 è un continuo suseguirsi di brani dal sapore intenso e piacevole proposti con l’amore vero per le radici del suono americano nel senso più ampio del termine. Dall’ironica Odysseus, trasposizione di una tragedia greca con protagonista uno spaesato cowboy al folk ‘dylaniano’ di Judas ‘Scariot Blues, dal soul sudista di Bumblebee alla cover di Anywhere I Lay My Head di Tom Waits che sembra uscita da un vecchio vinile di Delaney & Bonnie o di Bobby Charles traspare chiaro l’intento di fare musica per il puro gusto di proporla ad un pubblico attento e non legato ad etichette e definizioni stereotipate.
Live From Momo’s è un gioiellino da gustare proprio per la sua atmosfera rilassata e al tempo stesso intensa, deliziosamente vintage ma preziosamente attuale.

Fat Caddy 2001 (Roots Rock, Folk, 2006)

Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2007

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