Provate ad immaginare quanto segue: una band proveniente dalla Norvegia meridionale, che suona un perfetto Texas outlaw country, che vanta un cantante solista con una voce che sembra clonata da quella di Waylon Jennings e che incide un tributo allo stesso Waylon. Se la vostra fantasia arriva così lontano, avete a che fare con la Big Bull Band ed il suo A Tribute To Waylon Jennings.
La compagine in questione consta di cinque elementi ed è in azione dal 1986, pur con sostanziali variazioni all’interno della sua formazione. L’attuale line-up comprende Hans Olaf Kastodden (voce solista & chitarra acustica), Waldemar Johansen (voce corista e chitarra elettrica), Trond Schjolberg (pedal steel guitar), Stein Heige Garvik (basso) e Halvor Halvorsen (portavoce del gruppo, voce corista e batteria).
Il motivo per cui una band di vichinghi appassionati di Texas country arrivi ad esordire (dopo diciannove anni dalla fondazione) per una indie texana quale la BSW Records non ci è dato di sapere, ma tant’è e la nostra riconoscenza nei suoi confronti sarà imperitura, visto che la qualità del tributo in questione lo pone in cima alla nostra personale classifica dei tributi fino ad oggi pubblicati in memoria del grande Waylon Jennings, prematuramente morto di diabete.
Nei dodici brani che compongono la scaletta di A Tribute To Waylon Jennings compaiono alcuni dei brani più noti del repertorio di colui che, insieme a Willie Nelson e più di ogni altro, può a ragione essere ritenuto il responsabile della nascita di quel movimento musicale noto come Texas outlaw country, in contrapposizione agli stereotipi sterili di Nashville.
Honky Tonk Heroes (a firma di Billy Joe Shaver), la classicissima Mamas Don’t Let Your Babies Grow Up To Be Cowboys (di Ed Bruce), portata al successo in coppia con Willie nel 1978, Only Daddy That’ll Walk The Line, Tonight The Bottle Let Me Down (opera di Merle Haggard), la famosa Lonesome, On’ry & Mean (di Steve Young), per concludere con l’originale Are You Sure Hank Done It This Way?, sono solo alcune delle perle del disco in questione, ma i brividi suscitati dall’esecuzione di Storms Never Last, in coppia con la bravissima Ingeborg Simonsen nel ruolo che fu di Jessi Colter, autrice del brano e moglie di Waylon, sono indescrivibili ogni volta che l’ascolto.
Le voci si fondono all’unisono e sembra davvero di riascoltare i due titolari di questa song memorabile, soprattutto per il ruolo di Waylon. Si tratta comunque di un ottimo – ripeto: ottimo – disco di Texas outlaw country.
BSW CD 1505 (Traditional Country, Outlaws, 2005)
Dino Della Casa, fonte TLJ, 2005