Big Wheeler – Bone Orchad cover album

Sempre nell’ambito dell’aggiornamento del proprio catalogo e delle uscite commemorative dei primi 40 anni di attività discografica, la mitica Delmark ci propone questo Bone Orchad dedicato all’armonicista Golden “Big” Wheeler. Nato nel 1929 a Beaconton, in Georgia, egli fa parte di quella schiera di bluesman di secondo piano (i cosiddetti “illustri sconosciuti”) che non hanno mai potuto registrare alcunché di personale in quanto, avendo vissuto all’ombra dei grandi del Chicago blues tradizionale, non avevano le qualità necessarie (audacia, fortuna e carisma) per convincere i responsabili della Chess o della Vee-Jay ad occuparsi di loro.
Big Wheeler (fratello di quel James Wheeler tipico sessionman da studio) arriva quindi ad incidere questo suo primo album alla bella età di 64 anni dopo essere apparso sporadicamente in qualche antologia della Rooster e della Wolf.

Dall’ascolto ci appare subito evidente il suo stile vocale pigro, sulla linea di Jimmy Reed, mentre ci risulta molto più convincente come armonicista, capace anche di riportarci alla mente i vari Sonny Boy Williamson ma soprattutto Little Walter, di cui è stato anche amico e che considera come sua indiscutibile musa ispiratrice.
Tutti i brani in questione, comunque, sono di ottimo livello grazie anche all’eccellente lavoro di supporto degli Ice Cream Man (così chiamati perché nel 1980 lavoravano per Smokey Smothers che all’epoca era gelataio!).

Un suono reso con sorprendente efficacia, preciso e pieno di swing in cui bisogna sottolineare lo straordinario lavoro del batterista Steve Cushing nonché il virtuosismo dei due chitarristi (niente basso!) Dave Waldman e Johnny Burgin che ricreano magnificamente le vecchie sonorità tipiche di Jimmy Rogers e John Brim.
Bone Orchad, un eccellente disco di Chicago blues da non lasciarsi sfuggire.

Delmark DE 800661 (Chicago Blues, 1993)

Moreno Matteoni, fonte Out Of Time n. 4, 1994

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