Cresciuto musicalmente nell’area di Boston, Bill Staines ha iniziato come musicista professionista nel 1965, ispirandosi a modelli come Woody Guthrie, Ian & Sylvia, Gordon Lightfoot. Fra il 1976 ed oggi ha messo assieme un cospicuo numero di album nei quali le matrici country e folk si avvicendavano con buoni risultati, miscelandosi spesso in un’ispirazione dove non sempre era dato distinguere un genere dall’altro. Chitarra, prevalentemente, ma anche banjo e autoharp sono gli strumenti che Bill ha scelto per proporre un piccolo universo ben radicato nella tradizione, ma comunque attento alle influenze della musica contemporanea.
‘Summa’, bilancio di una vita spesa a dare concerti, percorrendo infinite strade, questa seconda antologia che sintetizza una carriera, segue un primo volume dallo stesso titolo uscito nel 1989. I dischi da cui le canzoni sono state tratte sono usciti fra il 1979 e il 1990: Rodeo Rose (1981), Wild , Wild Heart (1985), Redbird’s Wing (1988), Sandstone Cathredals (1993) e One More Song (1997). Fresco, spigliato, orecchiabile, il canzoniere di Bill Staines sfila gradevole, senza brillare per particolare originalità melodica, all’insegna del buon gusto.
Prevalgono le songs romantiche, cantate con un timbro che può ricordare Willie Nelson. L’ottimo picker Guy Van Duser, arricchisce la sostanza dei temi armonici non sempre ispiratissimi, ma comunque di buon livello. Un solo ‘traditional’, Sweet, Sunny South, fra tutte le composizioni di Staines. Fra esse, ricordiamo le più riuscite quali First Lullabye, arpeggiata sull’acustica, la sudista Last Margarita At Montrey, Sunny Road col suo piacevole finger-picking e un piglio vocale da ‘outlaw’, Lovers And Losers e Spirit Song, dolci ballad in chiave completamente ‘unplugged’.
Rounder 11580 (Singer Songwriter, Folk, 1998)
Francesco Caltagirone, fonte Out Of Time n. 29, 1998