Terzo disco per questo curioso personaggio forse più noto – quantomeno in Florida e Louisiana – per aver brevettato una particolare salsa piccante per carni al BBQ. E’ invece un bravo chitarrista, dotato di ottima voce e buon songwriting. Questo è il suo disco più riuscito, il terzo della serie se escludiamo una acerba cassetta dell’81.
Anzi, South Of The Blues è un gran bel disco in assoluto, molto ‘swamp’ ed intriso di ‘New Orleans sound’, fermo restando l’orientamento blues-rock di base. Vi sono tuttavia anche un paio di episodi acustici – assolutamente riusciti – ove Bill è accompagnato da Kenny Neal e Carey Bell: favolosi.
Curiosamente, vengono riproposti due brani già incontrati nel precedente CD (Cookin’ / Ichiban, 1992) ma si tratta invero di differenti e più convincenti versioni: Swamp Boogie mi ricorda molto il primo Mason Ruffner (certamente non quella cosuccia da poco uscita per la Provogue) mentre Jonas And A Half vanta sia una migliore prestazione vocale che un più adeguato assolo chitarristico.
C’è molta slide in questo South Of The Blues… tempi sincopati, talvolta Rhumba based, un melting pot davvero ‘a Sud del Blues’. E c’è poi una ballata strepitosa, che assomiglia un po’ alla Feels Like Rain di John Hiatt… Bill, con piglio cantautorale, canta molto accoratamente e fa’ colpo sin dalle prime note. Un arpeggio di chitarra, il levare della batteria, le prime parole pronunciate mestamente e si capisce subito che stiamo per ascoltare un grande brano di matrice, diciamo così, ‘epica’…
Ma a parte questo episodio, che – per usare una espressione iper inflazionata – da solo varrebbe l’acquisto del CD, è proprio l’insieme che funziona bene e che consacra definitivamente Bill Wharton nella categoria ‘major talent’.
King Snake KS 023 (Blues, 1994)
Renato Bottani, fonte Out Of Time n. 5, 1994
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