Blood Sweat & Tears – Live cover album

Registrato nell’Ottobre del 1982 allo Street Scene di Los Angeles, questo Live riesce soltanto oggi a vedere la luce con la pubblicazione da parte della Rhino. Con una band nuova di zecca rimessa insieme da David Clayton Thomas, croce e delizia di questa formazione che ha vissuto quantomai alterne fortune proprio a causa dei difficili rapporti tra i vari leader storici Lipsius, Colomby, Bargeron, Soloff e non certo ultimo il nostro Clayton-Thomas, i BS&T si ripropongono come una delle più brillanti realtà del panorama rock-jazz dal 70 in poi, pur nei continui cambiamenti di formazione.

Il loro sound orchestrale ma potente, la loro capacità di comporre melodie da stravolgere grazie al virtuosismo strumentale di tutti i componenti della band li ha consegnati alla storia come un esempio di musicalità senza frontiere, e brani come Spinning Wheel, And When I Die o You Made Me So Very Happy, hanno fatto, fanno e faranno sempre saltare sulla sedia chiunque ha avuto e forse avrà la fortuna di assistere ad un loro concerto, quindi allacciatevi le cinture prima di infilare questo CD nel vostro lettore.
L’apertura con Agitato serve subito a chiarire che quei nuovi personaggi la sanno lunga tanto quanto quelli che li hanno preceduti, quanto alla voce del front-man, è sempre quella, una delle più belle mai sentite, di quelle con le quali non è possibile confrontarsi, con una carica di aggressività che con gli anni sembra persino aumentata, forse per la rabbia di un riconoscimento ufficiale mai tributatole: da sentire in Manic Depression in una versione splendidamente arrangiata.

Il brano di Jimy Hendrix, introduce il momento più bello del Live , un medley del mito BS&T, con God Bless The Child, And When I Die, Spinning Wheel e You’ve Made Me So Very Happy: solo l’ascolto di questi brani dovrebbe indurre chi non c’era ad andarsi a cercare tutta la discografia della band, mentre per chi c’era il momento è di quelli indimenticabili.

A questo punto ci si può rilassare ed ascoltare il resto di Live cogliendone gli aspetti più complessi nello strapotere strumentale o negli articolati arrangiamenti che cambiano vorticosamente le atmosfere dei vari brani trasportandoci dal rock al blues al jazz sempre shakerati tra loro in maniere meravigliosamente armonica: la lunga suite Spanish Wine, nella quale Clayton-Thomas si mette da parte, serve a Bruce Cassidy alla tromba, Vern Dorge al sax tenore, Earl Seymour al sax baritono, a Rob Piltch alla chitarra, Richar Martinez alle tastiere tutti sorretti dalla sezione ritmica condotta da Dave Piltch al basso e Bobby Economou alla batteria a far rimpiangere una band che tutti abbiamo la colpa di non aver sorretto abbastanza tributandole quel successo che era solo la dimostrazione del rispetto per una capacità fuori del comune.

I’ll Drown In My Own Tears é un lungo e sofferto blues, ideale per la voce di David Clayton-Thomas prima della furiosa cavalcata finale di Gimme That Wine e Trouble In Mind/Shake A Hand con le quali BS&T si congedano dandoci un appuntamento a chissà quando, magari non con un concerto postumo ma con qualcosa di attuale e qui per rimanere.

Avenue R2 71287 (Roots Rock, 1994)

Claudio Garbari, fonte Out Of Time n. 3, 1994

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