Bluegrass. Cieli blu e barbecue in Kansas

Provate a pensare a tre giorni di bluegrass, musica celtica e canzoni cowboy, musica old time, un fiddle contest; tutto insieme ad un rutilante spiegamento aereo di aquiloni colorati (aquiloni sportivi, aquiloni acrobatici, single line), mentre mangiate fino a rincretinirvi, potendo scegliere in mezzo ad un incredibile assortimento di barbecue.
Potete trovare tutto questo, ed altro ancora, tutto insieme e nello stesso luogo, andando l’anno prossimo in Kansas al Santa Fè Trails Bluegrass Festival – Prairie Winds Kite Festival – Blue Devil Barbecue Championship Cookoff.

L’evento (conosciuto anche come Kansas City Americana Weekend) quest’anno si è tenuto al Wyandotte County Fairgrounds a Kansas City, Kansas, dal 7 al 9 maggio 1999. E, visto il successo ottenuto, si spera di tenerlo di nuovo l’anno prossimo.
L’area della fiera si trova a soli 12 minuti ad ovest dal centro di Kansas City. Si prende la Interstate 70 West, poi a nord sulla I-435 fino all’uscita 12, poi ad est lungo State Ave. per un isolato o due. Per informazioni più dettagliate, la persona migliore da contattare (è uno dei molti gestori ed organizzatori del festival) è un tale che si chiama Leo Eilts. Leo è raggiungibile in rete all’indirizzo info@santafetrails.org, ma potete anche scrivere a: Santa Fé Trails Productions Inc. 13019 Cottonwood Drive Olathe, Kansas 66062.
Un altro gestore è Bob Redford, quello che organizza il festival di Winfield da molti anni. Sono certo che l’esperienza di Redford ha dato il suo contribuito alla qualità che abbiamo riscontrato. Cominciamo dal Bluegrass.
Ci sono stati, musicalmente, due momenti clou durante il weekend. Uno è stato l’esibizione di venerdì sera ed i quattro o cinque bis della Del McCoury Band, e l’altro è stato il finale di sabato sera, caratterizzato da quasi due-ore di Ricky Skaggs e Kentucky Thunder.

Del e i suoi ragazzi erano in grande forma, hanno suonato alcune gemme da loro vecclii lavori, come pure alcune delle loro ultimissime cose eseguite insieme a Steve Earle. Ronnie McCoury continua a maturare come un buon Barolo. Lo conosco da quando era un ragazzino, appena in grado di dare il ritmo sul mandolino stando dietro la banda di papà, ed oggi è insuperabile sul suo strumento, ed è in grado di suonare molti stili diversi, oltre ai classici lick di Monroe. La sua voce è così uguale a quella di Del che le loro armonie sembrano quasi quelle di fratelli come i Delmore, i Louvin, o anche i primi Osborne. La voce di Ronnie è comunque ad alto livello, con o senza Del.
Anche il fratello Bobby McCoury al banjo è preciso e straordinario. E Jason Carter continua a meravigliarmi per il suo virtuosismo. Come possa un violinista così giovane essere così bravo, ed aggiungere in modo cosi inaspettato tutti quegli abbellimenti ed ornamenti, mi è del tutto incomprensibile… Penso che abbia a che fare con la sua abitudine di fare pratica sei ore al giorno.
Mike Bub può davvero schiaffeggiare (slap nell’originale, N.d.T.) quel basso, secondo lo stile dei migliori bassisti bluegrass, e qui mi viene in mente Ed Ferris. La sua tecnica fa sembrare che lui sia in grado di aggiungere altri accenti alla musica, e se questo non bastasse, è anche in grado di cantare.
E, per quanto riguarda Del, è bravo quanto lo è sempre stato. Possano questa banda e le sue qualità sopravvivere per sempre.

Una delle cose migliori della Del McCoury Band è l’uso esperto del loro sistema di amplificazione, con un solo microfono. Hanno comprato ed usano con grande efficacia un AKG 4035, come quello che ha usato Doyle Lawson per un po’. Molte bande hanno tentato questo sistema, con un microfono solo, e non ne hanno cavato granché, specialmente suonando all’aperto, ma il gruppo di McCoury riesce ad usarlo molto bene. Gestiscono il loro entrare ed uscire per gli assoli e per i trii ed i quartetti meglio di chiunque altro io abbia mai visto; bisogna vederli, per capire.
Per quanto riguarda Ricky Skaggs ed i suoi Kentucky Thunder, il pubblico ha detto quel che c’era da dire non lasciandoli andare via, costringendoli ad un set di quasi due ore. Suonando molte cose dal loro CD Bluegrass Rules, ed alcune dal loro nuovo Ancient Tones, questa road band ha mostrato una notevole compattezza.
Il mandolino di Ricky era veramente in grande forma, quella sera, ed ha dato l’attacco a molti pezzi così velocemente che poi sembrava volassero. Ma, come succede nella maggior parte delle grandi bande, sono i comprimari che fanno la differenza. Per cui parliamo un po’ di questa versione dei Kentucky Thunder.

Bobby Hicks, da Greensboro, Nord Carolina, (che è sempre stato molto gentile con mia figlia quando frequentava il college laggiù) è sempre stato il fiddler preferito di Ricky per quasi venti anni. È stato con lui durante le sue peregrinazioni dal bluegrass al country e di nuovo al bluegrass, ed ha mostrato con sicurezza quanto questi anni di esperienza abbiano pagato. Era potente!
Ma ora Ricky si porta dietro un secondo giovane violinista, che si chiama Luke Bulla, che è bravissimo nell’armonizzare con Bobby, ed ha eseguito alcuni bei passaggi di suo.
Altrettanto potente, incisivo e pulito e quasi all’altezza del J.D. Crowe dei primi tempi (ed intendo dire davvero i primi), era il banjoìsta Jim Mills.
C’erano tre chitarristi sul palco quella sera. Il piccolo Darrin Vincent (figlio del Missouri, fratello di Rhonda Vincent) suonava ritmo e cantava armonia. Anche il cantante high tenor Paul Brewster faceva essenzialmente il ritmo. Il chitarrista da tenere d’occhio, quella sera, era però un giovane coi capelli rossi di nome Clay Hess.
Clay è il giovane chitarrista che stava alla destra di Ricky sul palco (ci sta sempre, N.d.T.), e potrei giurare che non ha mai staccato l’occhio dal manico e dalla tastiera della sua chitarra (è vero, N.d.T.). Ma i suoi lick erano straordinari. I seguaci della nostra musica dovrebbero tenere d’occhio con attenzione questo musicista.

Anche il bassista, Mark Fain, era solido. Naturalmente Ricky ha suonato e cantato bene ed ha raccontato episodi memorabili che hanno ricordato i suoi primi anni con Ralph Stanley.
Dopo non aver visto la banda dal vivo per alcuni anni, questa formazione dei Kentucky Thunder è diventata quello che chiamiamo un punto fermo.
A parte i due grandi nomi acchiappa pubblico per la massa del venerdì e del sabato, c’erano molte buone bande locali e del midwest, alcune delle quali caratterizzate dal suono bluegrass più tradizionale. Quelli che si sono fatti più ricordare sono stati The Drifters, Blue & Gray Pickers, Bluestem, The Bluegrass Missourians. e Live Bait.
Bluestem è specializzato nella musica della prateria del Kansas, che mescola a bluegrass di tipo western, gospel, rock, condito da un po’ di poesia cowboy e da massicce dosi di umorismo, teso a perpetuare il suono acustico che amano.
I Bluegrass Missourians suonano insieme da più di venticinque anni, e tra di loro c’è un quattro volte campione di fiddle a Kansas City, un campione di chitarra Midwest Bluegrass, e la loro banda ha vinto nel ’97 l’award SPGMA come gruppo vocale dell’anno. Il loro ottavo album vanta armonie compatte e strumentali superbi.
I Drifters seguono le orme dei loro padri nella loro musica, e portano avanti la tradizione musicale del Missouri. Hanno registrato quattro album. Per cui potete vedere che c’è un bel po’ di musica tradizionale nel midwest.

C’erano molte altre bande locali, ma sfortunatamente non ho potuto assistere a tutte le esibizioni, perché c’erano tre palcoscenici simultanei. I palchi erano lontani tra loro, e bisognava passare in mezzo a così tanti venditori di manicaretti (specialmente quelli in gara per il barbecue, con le loro strane salse piccanti di tipo ‘habanera’) che a volte non facevo in tempo ad arrivare al palcoscenico vicino in tempo per ascoltare la prossima banda.
Dirò più avanti di questi squisiti barbecue. Alcune bande suonavano materiale più contemporaneo, come i cechi Druha Trava, con l’aggiunta di un sassofono. Ma sospetto che gli Europei ne sappiano più di me.
La banda locale Special Consensus, di quattro elementi, è insieme da quasi trent’annl, ed è anche apparsa in televisione, allo spettacolo Fire On The Mountain sulla Nashville Network. È la banda che riempie lo spazio tra i gruppi più tradizionali e quelli più progressivi ai più disparati festival e feste di paese.
Anche il bluegrass rock era rappresentato dalla banda locale, di Kansas City, Spontaneous Combustion. In questo gruppo Leo Ellis, uno degli organizzatori del festival, suona uno strano contrabbasso a tracolla. La loro musica è molto eclettica, specialmente quando suonano la loro versione bluegrass rock di Eine Kleine Nacthmusic, di Mozart. La loro Eleanor Rigby, il classico dei Beatles, suggerisce che nessun pezzo è sacro per il loro amalgama di mandolino, violino, banjo, chitarra e basso. Leo dice che il loro gruppo suona il bluegrass dei ‘baby boomers’, e che loro tentano di ‘grassizzare’ i pezzi rock degli anni “60, con i quali molti di noi sono cresciuti.
I tre diversi palcoscenici rappresentavano le molte nuove dimensioni e direzioni che ha oggi preso la nostra amata musica.

The Freight Hoppers, da Bryson City, Nord Carolina, sono un bell’esempio del suono di una String Band old time, come la Euphoria String Band.
Gli Euphoria sono in grado di esibire un eccellente stile di clog dance appalachiano.
I Freight Hoppers hanno già suonato molte volte al festival di Winfield, e lo faranno ancora quest’anno durante uno speciale tributo per il recentemente scomparso e compianto chitarrista Charles Sawtelle.
La voce meravigliosamente ricca, che canta e racconta canzoni e storie cowboy, del cantante e chitarrista di Denver, Colorado, Bill Barwick, ci ricorda la voce di Nashville, Don Williams.
Bill dice che c’è un bel po’ di differenza tra la musica country e quella western, che i media hanno impacchettato nell’unico genere country & western. “La musica country parla di cose piagnucolose, che succedono dentro casa, del tipo D-I-V-O-R-Z-I-O, mentre la musica western parla di cose romantiche, che succedono nei grandi spazi aperti”.
Stephen Bennet viene dalla Virginia e suona una chitarra-arpa, e probabilmente è l’unico al mondo che lo fa. Ed è stato l’unico che abbia mai vinto al Walnut Valley Festival a Winfìeld, Kansas, il titolo nella chitarra in entrambe le categorie, flatpicking e fingerpicking. Il suo arrangiamento e la sua esecuzione della suite dello Schiaccianoci di Tchaikovsky è piuttosto famosa in tutte le radio di tutti gli USA.
La banda di Kansas City Etcetera String Band preserva ed esegue la musica da ballo strumentale della fine del XIX ed inizio XX secolo, come ad esempio la musica cakewalk ed il ragtime.
Bene, questo è tutto per quanto riguarda la musica di questo grande festival. Ma c’è molto altro da vedere e da fare, perfino cavalcare un cammello nel Kansas (Che cavolo! Cavalcare un cammello in Kansas … be’. io l’ho fatto).

Anche se ho cercato di tenerlo nascosto per molto tempo, c’è un altro aspetto della mia vita che non può più essere taciuto. Sono un appassionato di aquiloni acrobatici. Ciò significa che amo far volare quegli affari multicolori da otto o nove piedi, a due o a quattro file, con vento che va dalle tre alle trenta miglia orarie, in grandi ed aperti campi di grano (come nel Kansas), o sulla spiaggia. Mia moglie li chiama giocattoli per adulti, e quelli belli sono giocattoli che costano da 100 a 300 dollari e più ciascuno.
Quando il vento è giusto questi aquiloni possono trascinare un uomo di quasi cento chili (e quindi persino il vostro traduttore. N.d.T.) su un veicolo a tre ruote, che viene chiamato buggy, in mezzo ad un prato o lungo una spiaggia, a 60 Km/h. E per la maggior parte del tempo vi trovate per aria, su due sole ruote. È meglio portare un casco, per evitare di farsi male sul serio. Nei paesi del nord, dove ghiaccio e neve sono di casa, la gente usa questi aquiloni giganti per farsi trascinare sugli sci o su slitte.
Ora, quello che succedeva durante questo weekend, e solo a pochi passi sopravvento dal Santa Fé Bluegrass Festival, era il Settimo Prairie Winds Kite Festival (Kite = aquilone. N.d.T.), sponsorizzato da Chris e Carolyn Moore. Queste persone gestiscono cinque negozi Wind Wizard Kites, dentro ed intorno a Kansas City, e ci hanno fatto vedere diversi oggetti volanti molto belli.
Ho visto campioni di aquilone a squadre ed individuali, in competizione per consistenti premi in denaro, far volare da uno a sei aquiloni simultaneamente, eseguendo danze intricate o figure acrobatiche nel cielo azzurro, accompagnati da musica ad alto volume, tipo Guerre Stellari.
Ho visto anche piloti di buggy, fabbricanti di aquiloni, e venditori che incoraggiavano a provare i loro prodotti gratis, così da tenervi informati sulle ultime novità. Ho visto i famosi aquiloni giapponesi da combattimento, che possono abbattere gli avversar! a volontà del manovratore, ed un numero inimmaginabile di diversi tipi di code e festoni svolazzare nel vento della prateria del Kansas.

E per il piacere di chi non sa manovrare aquiloni sportivi, c’erano sempre le file arruffate e meravigliose di colori, alte nel cielo. Alcuni applicano delle luci ai loro aquiloni, e quando li fanno volare di notte riescono ad illuminare il cielo stellato.
Per i bambini in quest’area si trovano anche maestri e campioni di yo-yo. che insegnano ai ragazzi diversi trucchi, e come si partecipa ad una gara. Alcuni ragazzi ed alcuni adulti sono eccezionali con questi yo-yo.
Ora, mentre partecipavo a questo ‘fly-in’ (provateci voi a tradurre questo, rendendo la stessa idea, N.d.T.) nelle vesti di chi sta imparando ad essere un serio pilota di aquiloni, mi è capitato di incontrare Dod Gross, il maestro – ha prodotto diversi video sui segreti degli aquiloni acrobatici. Ed ho anche parlato con David Gomberg, che ha scritto il miglior metodo introduttivo sugli aquiloni acrobatici, e tutti e due mi hanno incoraggiato a provare i loro ultimi progetti, e mi hanno fatto vedere come eseguire la tale o tal altra complicata manovra di volo.
Ero estasiato. Ma quando mi sono reso conto che qualsiasi evento relativo agli aquiloni, qui, era gratis, ero diventato sicuro di essere morto ed in paradiso. Era come se mi fossi trovato a suonare in una jam session con Skaggs o McCoury.

Per tutti e tre i giorni c’è stato un buon vento, ed un bel cielo limpido ed azzurro, e molti aquiloni in alto. È stato molto divertente, e non vedo l’ora di tornare l’anno prossimo.
Non posso lasciare questo luogo senza almeno accennare al tredicesimo Annual Blue Devil BBQ Cookoff (BBQ = per gli intimi, barbecue, ed assomiglia ‘molto poco’ a quello che intendiamo noi, N.d.T.).
Per i partecipanti si tratta di una competizione seria, ma per quelli che hanno il biglietto del festival vuol dire che si mangia bene. Durante tutto il weekend erano disponibili molte diverse specialità di barbecue, con pannocchie abbrustolite, fagioli stufati e diversi beveraggi, e sia il sabato sia la domenica mattina hanno preparato il breakfast con il pancake.
La Sunflower State Championship giudica le diverse portate, ed i vincitori sono proclamati dalla Kansas City BBQ Society. I concorrenti gareggiano in diverse categorie: costine, pollo, punta, spalla di maiale e cosciotto di Boston. I vincitori quest’anno si sono beccati 1500 dollari come primo premio, ed il piazzato si è portato a casa 750 dollari. La tassa d’iscrizione è di 100 dollari a squadra.
Il Blue Devil Cookoff recupera fondi per diverse opere di beneficenza, comprese alcune borse di studio. Per quanto mi riguarda, questo barbecue è stato impressionante, e la cosa più interessante è che molti dei concorrenti avevano (in vendita) alcune delle più stimolanti bottiglie di salsa per barbecue, molte delle quali contenevano lo strano ed autentico pepe nero ‘habanera’, che riesce veramente ad aprire i vostri seni paranasali. Ho avuto il piacere di portarmene a casa una o due bottiglie.
Bene, spero di potervi vedere tutti là il prossimo anno. Sono sicuro che mi riconoscerete. Io sarò il tale con il piatto del barbecue in una mano, un aquilone acrobatico nell’altra, un walkman che suona musica bluegrass a manetta, ed un sorriso perso, da idiota, stampato in faccia.
(traduzione di Aldo Marchioni)

Aldo Marchioni, fonte Country Store n. 51, 2000

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