Grazie all’eccellente e tardivo esordio con Say What, dove tra l’altro comparivano i Neville Bros., Lonnie Mack e Angela Strehly ed una superba cover del suo brano scritto con Deville Piece Of My Heart, quello che era uno dei tanti sconosciuti Texas-guitar-heroes, si rivelava in tutto il suo potenziale di erede al trono della chitarra rock-blues.
ll posto lasciato vacante da Stevie Ray ha un altro pretendente in questo cantante-chitarrista che la Provogue, ambiziosa label olandese, sta tentando di lanciare in Europa. Le doti dì questo musicista non sono poche ed Honeytrap le ribadisce tutte confermando come Bobby Mack sia un eccellente chitarrista, molto dotato anche se un po’ ripetitivo, un cantante intenso ed espressivo con una voce più da rocker che da bluesman, ed un buon autore.
Ed in effetti anche la sua musica sembra più orientarsi verso il rock anche se componenti essenziali in Honeytrap rimangono ancora una volta rhythm and blues di scuola texana e New Orleans sound.
Ma non è più il suono ‘roots’ e sofferto del precedente lavoro, ora è più sofferto e medidato nel tempo, una produzione più curata e commerciale anche se il compact è dedicato ad Albert King.
Stilisticamente perfetto, non sempre trova l’ispirazione, la tensione, la grinta, la partecipazione emotiva che caratterizzava il lavoro precedente.
Non mancano ottimi momenti: la featiana Get Your Love, il Jimmy Rogers rivisitato di That’s Allright, dove il quartetto è irrobustito dalla presenza dell’armonica di Kim Wilson, la lunga e coinvolgente I’m Gonna Love You ed i brani blues o d’ispirazione blues in generale.
Ed è proprio in questo ambito che Bobby Mack ed í suoi Night Train offrono il meglio, tanto nelle covers di Magic Sam e di Bryan Lee – So Long Down è cantata dall’ottimo tastierista Mark Goodwin – che nelle songs originali. Il fascino di una chitarra texana in cerca di una propria idendità.
Provogue PRD 70542 (Blues, 1993)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 1, 1993
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