Lowell George & The Factory – Lightning-Road Man cover album

Certo sarebbe più bello ritrovarsi ogni paio d’anni ad avere tra le mani un nuovo lavoro di Lowell George, da solo o magari con i suoi Little Feat, ed invece dobbiamo accontentarci di un reperto archeologico, Lightning-Road Man, della pubblicazione dei mitici demo pre-Feat di questo grande musicista. Da lui sono venuti alcuni tra i piu bei brani di quel periodo, sotto la sua guida è arrivata al culmine della maturità la band più significativa degli ultimi venti anni, i Little Feat e poi c’è Willin’, un mito, una bandiera per chi ha vissuto e vive on the road.
E’ dunque un pezzo di storia quello che ci troviamo per le mani, un lavoro datato 1966, ma dentro il quale è possibile trovare una notevole freschezza ed una carica innovativa ancora intatta, anche se scoordinata e confusa nelle sue scelte che passavano per tutti i generi senza approfondirne alcuno.

La genialità e la creatività di Lowell dimostravano una maturità già completa, sulla quale aveva pesato l’esperienza fatta con Frank Zappa, che aveva cominciato a scuotere un ambiente musicale tranquillo.
Dei suoi compagni in questa prima avventura, solo Richie Hayward proseguirà il viaggio con Lowell George, mentre di Warren Klein, chitarrista e di Martin Kibbee, bassista, si perderanno le tracce.
In Juliet, brano featiano fino all’osso, ritroviamo Roy Estrada al basso, anch’esso destinato ad abbandonare ben presto gli ormai nascituri Little Feat. Il CD scorre veloce e per tutti coloro che hanno assistito alle gesta di quei grandi musicisti i ricordi ritornano alla mente con riferimenti precisi, puntuali, ma certo chi deve cominciare da quì si trova a dover fare un grosso sforzo, col rischio di distorcerne anticipatamente le conclusioni.
Non voglio dire che Lightning-Road Man sia un disco per collezionisti, ma non saprei come altro definirlo, mi dispiace solo che ora che questi demo siano stati pubblicati, non potremo più sperare in un nuovo lavoro di Lowell che venga ad allietare le nostre serate, a meno che in fondo a qualche cassetto…

Edsel EDCD 377 (Roots Rock, 1993)

Claudio Garbari, fonte Out Of Time n. 1, 1993

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