Bruce Molsky è oggi uno dei più importanti old timer d’America. Se entrate nel suo bel sito internet e ne leggete la storia capirete meglio la levatura del personaggio e vedrete anche che il 2004 oltre che di questo Contented Must Be è stato l’anno di Live From The Powerhouse (Compass Records) dei Mozaik, una collaborazione in atto con musicisti di diversa estrazione e provenienza geografica, una band di cui fa parte insieme a Andy Irvine, Donal Lunny, Nikola Parov e Rens van der Zalm.
L’album che vado a presentarvi, a differenza del suddetto live, è completamente dedicato all’old time music, musica che Bruce rende ancor più piacevole da ascoltare grazie alla sua maestria su vari strumenti e al suo amore verso i più diversi stili che a essa fanno riferimento.
I brani proposti sono quasi tutti tradizionali riarrangiati. Gran parte di essi Bruce li ha ascoltati da vecchie registrazioni di 80 anni fa. Solo alcuni portano titoli conosciuti, come Blackberry Blossom qui eseguita con due fiddle e in una maniera tale da ricordare come poteva essere suonata, o fischiata, al tempo della Guerra Civile, oppure Knoxville Blues del grande Sam McGee, attraverso il quale Bruce si dimostra ancora una volta essere squisito chitarrista finger-picker. Non meno di quanto lo sia sul banjo clawhammer, ascoltatelo nell’oscura Hills Of Mexico o nella bella Charmin’ Betsy insieme a Dudley Connell (cori – ex Johnson Mountain Boys) e Mike Compton (tenor guitar ovvero chitarra a quattro corde – Nashville Bluegrass Band).
Ci sono cosucce, in questo Contented Must Be, che per essere apprezzate è necessario possedere orecchio allenato all’ascolto di questa particolare musica, mi riferisco a pezzi per solo violino o solo voce. Tuttavia sono controbilanciati da altri brani come Brushy Run, Wake Up Susan/Durang’s Hornpipe, Johnson City Rag e Richmond il cui ritmo induce l’ascoltatore ad alzarsi e ballare.
Rounder 82161-0534-2 (Old Time Music, Country Blues, 2004)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 73, 2004
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