Candlewyck - Candlewyck cover album

Cosa sarà che ascoltando questo disco dei Candlewyck mi vengono in mente i primi, innovativi New Grass Revival? Sarà la freschezza del suono e degli arrangiamenti, sarà la ricchezza di nuove idee, sarà la presenza di John Cowan come voce solista nel brano iniziale … o sarà che la loro musica è newgrass di quello autentico, come nel corso del tempo siamo riusciti ad ascoltare poche volte?
Lasciando da parte il tormentone pubblicitario dell’estate scorsa (sarà l’acqua, l’aria, la macchinetta… o sarà il caffè), resta il fatto che questi due musicisti sono davvero bravi, e ci propongono un’ottima miscela di newgrass pulito, fresco, esuberante e piacevolissimo.
Si, i Candlewyck sono solo due, ma sono circondati per questo loro primo disco da special guests stellari (pescando a caso, David Grier, Sammy Shelor, Tony Furtado, Larry Rice, Tom Adams, Don Rigsby, Russell Moore).

I loro nomi sono Ty Bennett, chitarrista ispirato da jazz, gospel, rock, bluegrass e con un diploma di composizione classica, e Chris Emerson, mandolinista influenzato dalle musiche celtica, jazz, classica e rock.
Provengono dal North Carolina e naturalmente tutti pezzi sono originali scritti da entrambi in un efficace mix molto personale che fonde innovazione, spensieratezza, tecnica virtuosistica di prim’ordine… e devo dire che anche la batteria è adeguata.
L’inizio è sbalorditivo: Whatcha Gonna Say è trascinante, Firemen ricorda prepotentemente alcune cose piacevoli già molto ascoltate e Mercy Percy non so perché fa pensare ai Dillards.
Bisogna però riconoscere che alcuni brani della seconda parte del disco si discostano un po’ dall’entusiasmo iniziale, sono forse troppo orchestrati, stratificati, a discapito della freschezza, ed anche il sax soprano dell’ultimo pezzo poteva benissimo essere sostituito…
Nel complesso un esordio più che positivo. Questo disco è uscito da più di un anno, e noi restiamo in attesa di una conferma.

Votive 2112 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Progressivo, 2001)

Claudio Pella, fonte Country Store n. 64, 2002

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