Carla Sciaky - Awakening cover album

Come sempre, buone nuove dall’etichetta del verde fanello. Questa volta è Carla Sciaky, dal Colorado, a tenerne alto il pavese. Cantautrice delicata e introspettiva, può ricordare un Lucy Kaplansky o una Cheryl Wheeler nella grazia di un canto non certo innovativo, ma garbatamente ed equamente distribuito fra il classico songwriting americano e accenti caratteristici dell’area celtica. Essa è altresì polistrumentista raffinata nei giri armonici della chitarra, nel tocco sulla concertina e del violino. L’uso dell’archetto conferisce alla sua musica una sfumatura e un gusto classicheggiante, particolare che la distingue dalle citate colleghe più fedeli ai canoni della canzone d’autore femminile.

Tim O’Brien, mandolinista di rango e ricercatissimo sessionman, arricchisce il disco con le sue pregevoli evoluzioni e i suoi interventi vocali. Ma anche la presenza della vocalist Claudia Schmidt e di Pete Sutherland, elargiscono nobiltà al lavoro. Fra le ballate, ricordiamo la soffice Awakening accarezzata dall’accordion e dall’incantevole mandolino di Tim, la limpida e leggera For A Long Time To Come a ricordare il dramma di una gravidanza interrotta, la profumata Gladys And Harley, una storia di malinconica quotidianità cui la voce carezzevole di Carla regala non comune candore. Once I Had A Sweetheart è un traditional con colori d’antan e il taglio celtico è presente pure in Hope The Hermit priva di strumenti e giocata sui soli impasti vocali di Carla, Claudia e Pete. Le note più spiccatamente originali provengono dalla cameristica These Awkward Days con quartetto d’archi alla Brodsk e da Icarus, di Anne Lister, tragica e solenne nel suo ovidiano lirismo.

Green Linnet GLCD 2115 (Singer Songwriter, 1995)

Francesco Caltagirone, fonte Out Of Time n. 9, 1995

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