Cherry Ball è il quarto lavoro solista per Catfish Keith, uno dei tanti bluesmen americani della new generation. Il suo debutto che risale al 1985 Catfish Blues (Kicking Mule Rec) già rivelava il giovane bluesman come uno dei migliori e virtuosi talenti per via di una lucida rivisitazione del classico Delta-Blues, ma è stato il terzo lavoro Jitterbug Swig (Fish Tail Rec, 1992) a rivelare definitivamente Keith Daniel Kozacik (il suo vero nome) al grande pubblico della musica del diavolo.
Sull’onda del successo del precedente ecco ora apparire questo Cherry Ball che conferma immediatamente quanto detto su di lui. Non è facile incidere un disco di blues in completa solitudine, ma questo chitarrista ci riesce splendidamente animato dallo spirito di Skip James (sua primaria fonte di ispirazione), Blind Willie Johnson e Mississippi John Hurt, di quest’ultimo riprende lo stile in classico fingerpicking.
Catfish Keith poi si lascia evidentemente paragonare anche al più grande bluesman bianco oggi in attività, John Hammond; basta andare a sentire Goin’ Up North To Get My Hambone Boiled per avere conferma di questo ed apprezzare le corde vocali decisamente ‘nere’ del protagonista che eccelle anche in Ramblin’ Blues, un brano dedicato a Johnny Shines, mentre la seguente Leave My Wife Alone nel suo incedere particolare ricorda il grande John Lee Hooker.
Catfish Keith comunque non si limita ad una semplice rivisitazione dei grandi padri del blues in quanto nella sua musica ama anche introdurre a giuste dosi elementi di jazz primordiale, hawaiian music e country che danno al prodotto un pizzico di originalità.
Accostiamoci senza timore a questo ‘nuovo’ musicista ed alla sua splendida National Steel-bodied Resonator Guitar in quanto ci troviamo di fronte ad un’opera veramente matura ed originale: The Acoustic Blues at his Best!
Fish Tail FTR CD 003 (Country Blues, 1994)
Franco Bigi, fonte Out Of Time n. 3, 1994