Catie Curtis – My Shirt Looks Good On You cover album

Seconda chance offerta da Ryko a Catie Curtis, songwriter di matrice folkie, da alcuni anni parcheggiata nell’anticamera del successo, nella dinamica comunità artistica di Boston. Se il precedente lavoro rivelava, già nello sforzo di allestire per lei un cast stellare (ricordiamo solo Mary Chapin Carpenter), il tentativo di conquistare target più ampi, lasciando a un produttore come Ben Wish la responsabilità di lucidare ben bene la scrittura di Catie per renderla compatibile con i format radiofonici di settore, My Shirt Looks Good On You rappresenta un deciso atto di fiducia della label nei confronti dell’autrice.

Non a caso infatti alla consolle di produzione, accanto a Tina Shoemaker, siede la stessa Catie, con il risultato, apprezzabile e sonante, di una maggior varietà espressiva rispetto alle prove precedenti.
Non solo folk pop risuona nelle stanze di questo dischetto, ma una più colorata gamma tonale, ben bilanciata tra acustico ed elettrico, un suono pieno e finalmente da gruppo, ricco di punteggiature di chitarre e strumenti a corda, con inserimenti di organo, fiati e una ricca tessitura percussiva.

Le voci strumentali sono ancora una volta affidate al talento di Duke Levine, Billy Conway, Dana Cooley, Gail Ann Dorsey, Jimmy Ryan, alcuni di loro coinvolti nella scrittura di qualche episodio della raccolta, così come Mary Gauthier, che co-firma con Catie la ballad elettrica Sugar Cane, dagli accenti sudisti cari a una come Lucinda Williams.
Solo un esempio della varietà, di scrittura e tonale, in cui si coniuga My Shirt Looks Good On You, che si illumina di irresistibile leggerezza pop in brani come Kiss That Counted, frammentandola poi nella nervosa eppur soave tessitura folkie di ballate come Patience (di Mark Sandman dei Morphine), o addirittura caricandola di chitarre potenti nel rock della title-track.
Ultima annotazione, peraltro non marginale, riguardo alla voce di Catie Curtis, che in questo disco suona matura e sfumata come mai prima, capace di declinarsi nelle diverse intonazioni che la ricca scrittura necessariamente richiede.

Voto: 7,5
Perché: è il disco della maturità per Catie Curtis, da oggi a pieno diritto nella serie A della canzone d’autore folk pop rock.

Rykodisc/IRD RCD 10613 (Roots Rock, Folk, 2001)

Mauro Eufrosini, fonte JAM n. 77, 2001

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