I Country Gents con il loro suono sempre innovativo e ben riconoscibile sono stati, da quel 4 luglio 1957 quando hanno cominciato ad esibirsi nell’area di Washington DC (appunto quarantacinque anni fa), un punto di riferimento per le nuove tendenze del bluegrass. Delle formazioni dei tempi d’oro (citiamo solo i musicisti che nel 1996 sono entrati nella Hall Of Fame della IBMA come Classic Country Gentlemen: John Duffey, Tom Gray, Eddie Adcock e Charlie Waller) è rimasto solo quest’ultimo.
Ma anche il gruppo attuale è dignitosissimo: oltre appunto alla chitarra e naturalmente voce solista di Charlie Waller, il giovane Darin Aldridge è un ottimo mandolinista con molta strada davanti, così come Ronnie Davis al basso e Greg Corbett al banjo, da molti anni in questa formazione, mentre ad arricchire il suono ci sono come ospiti Rob Ickes al dobro e Greg Luck al fiddle. Occorre dire però che tutta la band è incentrata sulla personalità e sulla voce dello stesso Waller, una voce particolare, modulata, morbida e molto melodica, diversa da tutte le altre voci del bluegrass, ancora ben presente nonostante l’età ed i recenti problemi di salute, un vero e proprio segno distintivo della produzione musicale dei Country Gentlemen.
Nonostante il titolo, questa non è una retrospettiva, bensì la riproposta, con spirito ancor più moderno ma sempre personale, di alcuni loro cavalli di battaglia. Dall’iniziale House Of The Rising Sun di Woody Guthrie, stra-famosa ma sempre intrigante passando per Catfish John, The City Of New Orleans, Dark As A Dungeon ed altre forse meno note, a terminare con la trascinante Traveling Kind, troviamo una carica di energia e di freschezza inaspettate.
Un ricordo che spazia in quarantacinque anni, sempre spumeggiante ed attuale, consigliato a tutti e non solo ai nostalgici.
Pinecastle 1121 (Bluegrass Tradizionale, 2002)
Claudio Pella, fonte TLJ, 2005
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