Clarence White - Tuff & Stringy – Sessions 1966-68 cover album

Di Clarence White è stato scritto probabilmente tutto quello che poteva essere trasferito su carta. Dai trascorsi bluegrass con i Kentucky Colonels all’evoluzione rock (in senso molto lato) con la compagine dei Byrds, fino alla sua prematura scomparsa dovuta ad un incidente stradale, in occasione del quale Clarence fu investito da un automobilista ubriaco mentre caricava il furgone degli strumenti, se non ricordo male, durante una tournee in Olanda.
L’album in questione è frutto di un certosino lavoro di ricerca ed assembla ben ventisei performances chitarristiche (elettriche ed acustiche) che Clarence ha dipensato su albums di altri artisti nel periodo che va dal 1966 al 1968.

Pur nell’alto livello qualitativo che accomuna i brani, alcuni brillano di luce propria, quali lo strumentale Grandma’s Funderbunk’s Music Box, la gradevolissima esecuzione di Make Up Your Mind degli Spencers in perfetta chiave folk-rock (con un tocco di raga-rock), l’inedito Guitar Pickin’ Man di Wayne Moore, in perfetto stile country-rock (con un pizzico di Bakersfield sound, tanto per gradire), l’ingenua Everybody Has One But You accreditata ai Kentucky Colonels, l’accattivante strumentale che dà il titolo all’album, la cajunish Hey Juliana ancora per Wayne Moore, I’ll Live Today, gratificata da un intro di chitarra elettrica ed acustica a dodici corde che molto deve alla Byrdsiana The Reason Why e via di questo passo.
Doverosamente da menzionare la sontuosa rendition del noto strumentale Buckaroo, con un giro armonico che entra sotto pelle e non ne esce più e l’elaborata Adam & Eve, entrambe accreditate al solo White ed inedite fino ad oggi.
L’album è una vera miniera di rarità e rappresenta un’ottimo punto di partenza – a ritroso – per chi avrà voglia di approfondire l’ascolto su questo chitarrista, importantissimo sia in ambito bluegrass che rock – sempre in senso lato.

ACE 227 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Progressivo, Country Rock, Bakersfield Sound, 2003)

Dino Della Casa, fonte TLJ, 2005

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